Ricorre quest'anno il 75° anniversario della fondazione delle Nazioni Unite. La Carta di San Francisco fu firmata il 26 giugno 1945 ed entrò in vigore il 24 ottobre dello stesso anno. Da allora il 24 ottobre di ogni anno è ufficialmente dichiarato "Giornata delle Nazioni Unite". Come recita la Carta, "scopo delle Nazioni Unite è di favorire la soluzione pacifica delle controversie internazionali, mantenere la pace e promuovere il rispetto dei diritti umani". Dagli iniziali 43 firmatari, oggi 193 stati nel mondo, su un totale di 206, fanno parte dell'Onu.
Nel gennaio 2020 si è sviluppata la iniziativa "UN75", ne fanno parte il lancio dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che ogni paese deve (dovrebbe) far propri e che anche recentemente in provincia di Bolzano sono stati pubblicizzati da una "Rete dell'Alto Adige per la sostenibilità", allo scopo di unire le forze nella lotta contro il disagio sociale e per l'ambiente e il diritto alla salute.
Il 21 settembre prossimo il segretario generale dell'Onu presenterà ai leader mondiali il bilancio dell' azione svolta e le proposte per un concreto rilancio dell'azione e delle regole di funzionamento di questo organismo. Un tema cruciale è proprio quello della riforma dell'Onu e del suo Statuto, al fine di una maggiore efficacia nella azione di contrasto ai conflitti e per neutralizzare gli attacchi che vengono dalle superpotenze (in particolare gli Usa) che spesso cercano di sabotare gli sforzi dell'Onu e di svuotarne il significato e l'efficacia delle direttive.
Mario Telò, che frequentemente collabora col Cristallo sui temi europei e internazionali, ha recentemente preso posizione sia sul programma di risanamento europeo ("EU Next Generation") scaturito dal Consiglio del 21 luglio scorso, sia sul tema della riforma dell'Onu, con due contributi che pubblichiamo in italiano e in inglese, data l'importanza degli argomenti.
La Redazione
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