Tra settembre e ottobre del 2020 molte speranze erano rinate, con l'illusione di poter piano piano lasciare alle spalle la prima parte dell'anno della pandemia. In quella fase la vita culturale, pur tra molte difficoltà e precauzioni, era ripartita. Breve illusione, ahimè. Entro poche settimane le cifre drammatiche della "seconda ondata" avrebbero imposto un nuovo pesante lockdown ed una conseguente chiusura di tutte le attività in presenza dal vivo.
Ciò aveva dato lo spunto anche localmente ad alcuni interventi, rivolti anche alla vita teatrale e musicale in provincia, e pubblicati in parte sul quotidiano Alto Adige. Tra questi, alcune riflessioni della giornalista e critica Daniela Mimmi e del direttore del Cristallo, Carlo Bertorelle.
L'argomento sembra oggi purtroppo tornato ancor più di attualità e per questo lo desideriamo riproporre ai lettori
|