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MATERIALI
IL CRISTALLO 25 aprile 2021 - LA RESISTENZA NEL TEATRO ITALIANO. ALCUNI ESEMPI

IL CRISTALLO febbraio 2021 - 7 SECOLI DOPO: DANTE E I DISPATRIATI: Sublimazione di un destino

NOTIZIE

05/07/24 - COMUNICATO
IL CRISTALLO, ANNO LXVI – n. 1 – aprile 2024

E’ in distribuzione l’ultimo numero della rivista culturale “Il Cristallo”, questa volta dedicata alla vicenda delle guerre in Europa e nel Medio Oriente. L’osservatore guarda allibito, a braccia conserte e con occhi ancora innocenti e ingenui, il gran teatro del mondo chiedendosi dove sta andando. Il disegno ironico di Sergio Camin esprime nella copertina lo sgomento, ma forse anche un briciolo di speranzosa attesa, dinanzi ai fatti che ci circondano: la realtà di Disney non era pronta per questo e il paperino (si) chiede Quo vadis Europa…

In “Riarmo militare o riarmo morale?” già nelle prime pagine si pone infatti il dilemma che ora attanaglia l’occidente, anche nel contesto  delle recenti elezioni europee e si scrive che “non era certo il sogno di Altiero Spinelli, del Manifesto di Ventotene e dei successivi padri fondatori dell’Europa Unita alimentare il vento di guerra e la corsa al riarmo che domina oggi le istituzioni europee. Ma l’Europa anche in Medio Oriente non brilla oggi per capacità di visione e strategia indipendente...” I saggi di Michele Nardelli e di Marco Boato fanno il punto sulle vere sfide che aspettano oggi i paesi europei dopo il secolo dei totalitarismi nel Novecento e dinanzi alla necessità di un cambio di paradigma che unisca il concetto di pace con quello di giustizia economica e di sostenibilità ambientale.
Nelle altre sezioni del Cristallo  si torna ai temi  più consueti della rivista: la politica locale, la storia, l’arte, la letteratura, la musica.

Quattro contributi inquadrano  altrettanti angoli del volto della città di Bolzano, su cui negli ultimi mesi (forse anni) cova senza esiti  la discussione: il Museion con le polemiche sull’arte contemporanea, il costruendo “polo bibliotecario” con la novità del percorso di “Autonomy experience”, gli spazi urbani per la creatività musicale e il conferimento al capoluogo del titolo di “città  della musica”. Il quadro bolzanino si completa con una ricerca sulla architettura abitativa degli anni sessanta con le sue tracce  di decorazioni artistiche.
I contributi letterari riguardano Italo Calvino e Wilhelm Busch, mentre nella sezione dedicata alla “Provincia difficile” si toccano temi di forte attualità: in primo luogo la strana strada imboccata dalla nuova Giunta Provinciale per stringere col governo nazionale di centro destra un accordo di ferro per un “Terzo Statuto” di autonomia. Segue poi uno stimolante accostamento tra due “centenari che ancora ci interrogano” sulla sfida costituita dall’arte della convivenza in Alto Adige/Sudtirolo: Claus Gatterer e Lidia Menapace, entrambi nati nel 1924. Nelle Cronache Maurizio Ferrandi ripercorre avvenimenti significativi degli ultimi mesi (ad es. il fenomeno Sinner o la “diaspora elettorale sudtirolese”); infine due esperti di ricerca linguistica, Siegfried Baur e Marta Guarda, affrontano la attuale situazione nelle scuole altoatesine: da un lato la corsa alle iscrizioni di alunni  nelle scuole di lingua tedesca, ciò che provoca perplessità o irritazione in vari ambienti politici e pedagogici; e dall’altro la realtà diffusa della diversità linguistica a scuola (per le diverse provenienze degli alunni) e delle strategie possibili per l’educazione plurilingue.
Oltre ai già citati nomi degli autori, firmano i rispettivi interventi Alessandro Costazza, Maurizio Pacchiani, Alberto Stenico, Filippo Grazzini, Barbara Ricci, Hubert Stuppner e Luca Sticcotti.

La rivista si acquista nelle librerie o direttamente presso l’editore Alphabeta e Raetia. Informazioni:www.altoadigecultura.org

                                                                                Il direttore
                                                                           Carlo   Bertorelle

 





 

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06/12/23 - PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI MASSIMO BERTOLDI:  "Alexander Moissi. Grande attore europeo 1879-1935"

 

MASSIMO BERTOLDI RISCOPRE ALEXANDER MOISSI, GRANDE ATTORE EUROPEO DI FINE OTTOCENTO. LUNEDÍ 11 DICEMBRE ALLE 18.00 AL TEATRO COMUNALE LA PRESENTAZIONE DELLA MONOGRAFIA DEDICATA A QUESTA STAR CADUTA NELL’OBLIO.

Da Trieste alla Berlino di Max Reinhardt, dai palcoscenici di Vienna agli Stati Uniti e all’Italia, la personalità di Moissi rivive nella nuova pubblicazione dello studioso bolzanino.

Si intitola “Alexander Moissi. Grande attore europeo 1879-1935” (pubblicato da Cue Press, 2023) il nuovo libro di Massimo Bertoldi che sarà presentato lunedì 11 dicembre h. 18 nel foyer del Teatro Comunale di Bolzano. L’incontro culturale – organizzato dal Teatro Stabile di Bolzano e dalla rivista “Il Cristallo” – è moderato da Alberto Faustini e prevede la partecipazione dell’autore affiancato da due registi importanti e assai conosciuti, appartenenti a generazioni e pratiche artistiche diverse, Marco Bernardi e Andrea Bernard. L’ingresso è libero e gratuito.

Non sono pochi gli aspetti da dibattere relativi alla vita e all’arte di questo attore nato nella Trieste asburgica di fine ‘800, chiamato Alessandro per la madre italiana, Alexandru per il padre albanese e soprattutto Alexander in relazione alla sua lunga militanza e affermazione sui palcoscenici dell’area tedesca: soprattutto Berlino – dove Moissi incontra Max Reinhardt, maestro di regia del Novecento, che lo valorizza e lo consacra – e Vienna che lo adotta come autentica star, per poi conquistare le platee europee, italiane comprese, e mondiali, dagli Stati Uniti all’Egitto.

Dotato di una voce particolare, tenorile e melodica, viziata da una non sempre corretta pronuncia della lingua tedesca, perciò esaltata dalla critica per la sua originalità oppure duramente criticata, Moissi consegna alla storia del teatro interpretazioni di superba bellezza e passione a contatto con i personaggi di Shakespeare, Tolstoj, Hofmannsthal, Pirandello, Wedekind, Schnitzler, Sofocle, Shaw. Anche Ferruccio Busoni riconosce il suo talento attorale tanto da scrivere per lui la commedia “Arlecchino o le finestre”. Il pubblico del vecchio Teatro Verdi di Bolzano ha modo di applaudire Moissi nel 1934. Eppure questo fondamentale attore è stato dimenticato, troppo in fretta, sepolto dalle macerie della Seconda guerra mondiale e ora dissepolto dallo studio condotto da Bertoldi, studioso e critico teatrale bolzanino del quotidiano “Alto Adige” di Bolzano, del magazine “Hystrio” e redattore della rivista “Il Cristallo”. Bertoldi ha curato numerose pubblicazioni dedicate alla storia del Teatro Stabile di Bolzano, da ultima “Teatro Stabile 70. La storia, gli spettacoli” pubblicato da Electa. È coautore del libro dedicato del Teatro Verdi di Bolzano, colpito durante un bombardamento della Seconda guerra mondiale e ha scritto “Lungo la via del Brennero. Viaggio nello spettacolo dal tardo medioevo al Rinascimento”, oltre a vari saggi dedicati alla cultura teatrale medievale e rinascimentale.

 





 

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30/07/22 - COMUNICATO

Nel recente numero del "Cristallo"  pubblicato ora on line, uscito durante la scorsa primavera nella sua versione cartacea, compaiono diversi riferimenti al ricordo di fatti storici del passato e alla importanza della memoria, legata anche a luoghi fisici e a città dove si vive. Non dimenticare, è l'appello implicito che si rivolge al lettore. Anche per guardare meglio nel presente e nel futuro, non solo per conoscere il passato.

L'altro tema è la guerra della Russia contro l'Ucraina, in cui siamo immersi dallo scorso febbraio e da cui al momento non si esce. Degli anni precedenti in cui lo scontro sanguinoso era in atto, ma in forma diversa e limitato alle regioni di frontiera, l'Occidente non si era accorto o aveva fatto finta di non accorgersi.

Il Covid è sembrato passare in secondo piano, dopo che per più di due anni aveva dominato la scena. Un contributo molto interessante di Giuseppe Perna illustra il conflitto che si è registrato nella pandemia tra la impostazione scientifica e l'insieme di credenze che rifiutavano il vaccino.

Altri saggi riguardano la filosofia, la letteratura, il teatro, il cinema.

Ma oggi ci troviamo in un'Italia decapitata dal suo governo, che chiude anticipatamente la legislatura. In fretta e furia si va ad un voto praticamente estivo, il 25 settembre prossimo, con una legge elettorale ibrida e insidiosa, un evidente logoramento del sistema politico, dei partiti, e ancor più del corpo elettorale, sotto stress e sempre meno fiducioso nella sua classe politica.

L'Italia ha già collezionato fin troppe occasioni mancate e una spinta al cambiamento avrebbe potuto venire anche dagli impegni previsti e già in qualche modo programmati per ottenere le cospicue risorse del piano "Next generation EU".  Ora riforme importanti che aspettavano da anni rischiano di restare bloccate, leggi di civiltà e di progresso  restano ancora una volta al palo. Non deve succedere adesso che il risultato elettorale premi una coalizione di destra che affosserebbe definitivamente queste speranze, cancellerebbe misure sociali costruite con fatica e allontanerebbe il nostro paese dal contesto europeo.

Gli elettori si guardino allo specchio, si chiedano cosa vogliono veramente e capiscano quali sono i veri propri interessi per vivere liberi in una società moderna e aperta, fondata sul lavoro come dice la Costituzione, senza privilegi né discriminazioni.

Per l' Alto Adige, tra i tanti obiettivi possibili, è forse lecito coltivare almeno una doppia speranza:  che la Svp rinunci alla ambiguità del "blockfrei" e dica fin da subito con quale coalizione intende schierarsi per gli accordi elettorali e per le future maggioranze. E che sia evitata una replica del  penoso risultato del 2018 con  la elezione di Bressa e di Boschi,  parlamentari che non hanno  per nulla rappresentato la popolazione locale.
 

                                                                                Il direttore
                                                                           Carlo   Bertorelle





 

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31/01/22 - RINNOVO DELL’ABBONAMENTO PER IL 2022

Per continuare a ricevere la rivista nel 2022 è necessario rinnovare l’abbonamento, versando, come sempre, la quota associativa al Centro di cultura dell’Alto Adige (ordinario 25 euro / sostenitore 50 euro). Questo si fa tramite bonifico bancario intestato al Centro di cultura dell’Alto Adige – Bolzano – Unicredit - Agenzia di Bolzano / IBAN: IT37T0200811600000004409098 INDICANDO CAUSALE E INDIRIZZO AL QUALE RECAPITARE LA RIVISTA.

Oltre ai numeri semestrali de «Il Cristallo», il lettore / la lettrice potrà ricevere gratuitamente le pubblicazioni supplementari che vengono prodotte dalla redazione o da altri autori. Tra le monografie pubblicate negli anni scorsi e ancora disponibili ricordiamo tra le altre: La provincia difficile di Claudio Nolet, Pier Luigi Siena a cura di Sonya Beretta,
Cinque pezzi facili sull’Alto Adige/Südtirol e Un’idea esagerata di autonomia a cura di Giorgio Delle Donne, Zibaldone 2019 a cura di Carlo Bertorelle, Firenze Novecento di Marino Biondi, 42 Poesie di Luigi Serravalli. Anche alcuni numeri arretrati della rivista sono ancora disponibili e possono essere richiesti.

Ricordiamo che i numeri arretrati si possono anche leggere e scaricare dal sito internet www.altoadigecultura.org Sul sito sono anche pubblicate le RECENSIONI ON LINE, la rubrica de «Il Cristallo» che interviene con brevi recensioni su spettacoli teatrali, film, libri e mostre dell’ultimo periodo. Sullo stesso sito appaiono i comunicati stampa della direzione e della redazione della rivista e ci si può iscrivere alla NEWSLETTER de «Il Cristallo».

Direzione e redazione:
Rivista «Il Cristallo»: via Portici 30,
39100 Bolzano
Centro di cultura dell’Alto Adige e amministrazione:
Galleria Europa 26, Bolzano
tel. 0471 970023
mail: info@altoadigecultura.org
 





IL CRISTALLO, ANNO LXIII – n. 2 – ottobre 2021
 

 

A fine dicembre è uscito il secondo numero del Cristallo del 2021.

I temi trattati sono di rilievo per il momento attuale e cercano di riflettere lo sviluppo della vita artistica dell'ultimo periodo in Alto Adige.
Nella sezione storica e politica troviamo la ricorrenza del secondo statuto di autonomia (con i contributi di Vincenzo Calì, di Hans Karl Peterlini e Paolo Berloffa), le cronache politiche altoatesine di Maurizio Ferrandi e i fenomeni della nuova destra in Italia descritti da Roberto Farneti.
Le figure di due illustri collaboratori della rivista, Umberto Gandini e Arnaldo Di Benedetto, scomparsi recentemente, sono rievocate da Fabio Zamboni, Massimo Bertoldi e Filippo Grazzini.
Tra gli altri temi del numero: la conferenza sul futuro dell'Europa, i Colloqui di Dobbiaco sul Green Deal europeo, il reportage fotografico di Jean Bartz sulla vita quotidiana nella Germania est degli anni Settanta.

È possibile leggere e scaricare gratuitamente l’ultimo numero della rivista “IL CRISTALLO”,
ANNO LXIII – n. 2 – ottobre 2021 accedendo a https://www.altoadigecultura.org/CRISTALLO/

Ecco l’indice completo dei contributi:

5 Carlo Bertorelle – Editoriale

LA PROVINCIA DIFFICILE
11 Maurizio Ferrandi – Cronache politiche altoatesine (gennaio – giugno 2021)
20 Vincenzo Calì – Trento e Bolzano fra storia e memoria: ricorrendo il 50esimo dell’autonomia
27 Hans Karl Peterlini, Carlo Bertorelle – Cinquant’anni dal secondo Statuto:
     una mostra per capire e per guardare al futuro
41 Paolo Berloffa – A cinquant’anni dal secondo Statuto di autonomia. Riscrivere la narrazione storico-politica 
     per una visione condivisa del futuro

SAGGI E INTERVENTI
47 Romano Toppan – Libertà e mercato globale nel mondo contadino. La  favola del chilometro zero
59 Roberto Farneti – I nuovi altari della politica
64 Andrea Telò – Il giovane Mazzini e il concetto di Unità Nazionale Italiana
70 Antonio Testini – Giacomo Matteotti, sempre scomodo, sempre attuale
75 Jean Bartz – Lipsia 1969-1979 (seconda parte). Reportage da una Germania scomparsa

CULTURA
87 Lucia Munaro – Swan. 37esima edizione Bolzano Danza – 16/30 luglio 2021
94 Filippo Grazzini – Non fu vera gloria. Carlo Emilio Gadda, Napoleone e una grandezza negata
101 Lorenzo Ferrarese – Dante e l’immagine. Pigliare occhi, per aver la mente
110 Filippo Grazzini – Un italianista per l’Europa. Consuntivo su Arnaldo Di Benedetto (1940-2021)
114 Fabio Zamboni – Umberto Gandini. Un burbero benefico
116 Massimo Bertoldi – Il giornalista Gandini. Romanziere, traduttore e collaboratore de «Il Cristallo»
123 Eugen Galasso – Roman-fleuve ieri e oggi. Il caso di Consuelo di George Sand

EUROPA
129 Mario Telò – La Conferenza sul futuro dell’Europa. Una proposta per la politica estera e di sicurezza comune

CORRISPONDENZE
137 Gianni Penazzi – Il sublime e lo scarto
141 Stefania Baroncelli – Bolzano ricca e avara. L’odissea degli studenti e ricercatori fuorisede
144 Marion Mair – Quanto è verde il Green Deal europeo? La recente edizione dei Colloqui di Dobbiaco

RECENSIONI
151 Eugen Galasso – Buenos Aires. Un tango sotto la pioggia di Julia Tango
152 Giovanni Salghetti Drioli – 70. Teatro Stabile di Bolzano. La storia, gli spettacoli di Massimo Bertoldi
154 Graziano Benelli – Il sentiero del sarago di Bruno Pompili
156 Graziano Benelli – L’alfabeto dell’alba di René Corona
157 Carlo Bertorelle – Scenari in movimento. Gli anni settanta e ottanta in Alto Adige/Südtirol di Grazia Barbiero
160 Lorenzo Ferrarese – La neve in tasca di Franco Filice
162 Carlo Bertorelle – La staffetta cooperativa. Esperienze vissute, motivazioni per il futuro
       di Alberto Stenico e Oscar Kiesswetter

RECENSIONI ONLINE
164 Aggiornamento della pagina “Recensioni” del sito del Centro di Cultura dell’Alto Adige:
       marzo/ottobre 2021 (a cura di Massimo Bertoldi)
167 Gli autori di questo numero

 





 

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12/08/21 - IL CRISTALLO, ANNO LXIII – n. 1 – aprile 2021

È possibile leggere e scaricare gratuitamente l’ultimo numero della rivista “IL CRISTALLO”, ANNO LXIII – n. 1 – aprile 2021 accedendo a https://www.altoadigecultura.org/CRISTALLO/

Ecco l’indice completo dei contributi:

Carlo Bertorelle– Editoriale
Una associazione per sviluppare la libertà di espressione (c.b.)

LA PROVINCIA DIFFICILE
Maurizio Ferrandi– Cronache politiche altoatesine (ottobre – dicembre 2020)
Donato D’Urso – Agostino Podestà prefetto di frontiera
Vincenzo Calì – 50 anni dal secondo Statuto di autonomia (1971/72)
Carlo Bertorelle – Gioie e dolori di una società multilingue

SAGGI E INTERVENTI
Romano Toppan– Automazione e persona: riflessioni antropologiche
Filippo Grazzini – Virtù della memoria e consumismo culturale: Dante 2021 (e altri centenari)
Letizia Aggravi – Le donne di Dante
Lorenzo Ferrarese – “ILLE HIC EST RAPHAEL”. Raffaello al Centro Trevi di Bolzano
Massimo Bertoldi – Dürrenmatt e il teatro italiano
Aldo Tenedini, Daniele Stramigioli – Dürrenmatt e Brecht: I Fisici Vita di Galileo
Aldo Tenedini– Uno studente nella DDR degli anni ‘70
Jean Bartz – Lipsia 1969-1979. Reportage fotografico (Prima parte)
Adel Jabbar – Il Papa e l’Ayatollah nella terra contesa dei due fiumi
Eva Pattis – Psichiatria o ergastolo? – Il parricidio

PANDEMIA
Arnaldo Loner– La nemica nascosta: due riflessioni sul coronavirus
Gianni Lanzinger – Portare alla luce la terza età
Lucia Ferrati – Il mondo dello spettacolo ai tempi della pandemia

CORRISPONDENZE
Padre Antonio Mazzucato, Benito Mazzucato– Dal Congo. Il colonialismo colpisce ancora
Franco Sepe – Teutonici naufragi
Adel Jabbar – La dichiarazione di Istanbul
Valentina Failo – Il XXV Convegno nazionale del FAI
Carlo Bertorelle – Alto Adige terra di scrittori?

PERSONE
Carlo Bertorelle– Anny Ballardini poetessa
Sergio Camin – Carlo Azzolini visionario
Carlo Azzolini – Note su Piazza del Tribunale a Bolzano

RECENSIONI
Sonya Beretta– Storie nascoste a Bolzano, a cura di Italo Ghirigato
Alberto Stenico – Oltre la marginalità di Michele Buonerba
Alessandra Limetti – Teatro è vita. Antonio Caldonazzi attore, regista, drammaturgo, a cura di Paola Bernardi
Elfi Reiter – Solo tredici chilometri di Giovanni Accardo e Mauro de Pascalis
Carlo Bertorelle – Un’amicizia di Silvia Avallone
Carlo Bertorelle – La metamorfosi di Luciano Canfora

RECENSIONI ONLINE
Aggiornamento della pagina “Recensioni” del sito del Centro di Cultura dell’Alto Adige, agosto 2019 – febbraio 2021 (a cura di Massimo Bertoldi)





 

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23/03/21 - Caro Umberto

Umberto Gandini è scomparso il 19 marzo, all’età di 85 anni.
Redattori e collaboratori del “Cristallo” partecipano, commossi, al dolore per la perdita di un grande personaggio della cultura non solo locale.

Attori, registi e amanti del teatro aspettavano, anche con una certa trepidazione, le recensioni di Umberto Gandini sulle pagine del quotidiano "Alto Adige". Guidato da lucida e onesta visione critica, Umberto pennellava un racconto quasi "visivo" dello spettacolo, con atteggiamento critico indipendente, tanto da non risparmiare talvolta giudizi severi e sapientemente motivati a qualche spettacolo prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano per il quale, tra l'altro, aveva tradotto commedie di Thomas Bernhard. Per molti anni Gandini ha firmato la rubrica "Note teatrali" de "Il Cristallo", che sarà oggetto di approfondimento nel prossimo numero della rivista.
Personalmente sono stato uno dei suoi più attenti lettori, per capire e carpire i segreti di quella scrittura così limpida, semplice e profonda e ho cercato di farne tesoro nelle mie critiche teatrali con lo spirito dell'allievo nei riguardi del Maestro.

di Massimo Bertoldi





 

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05/01/21 - IL CRISTALLO  numero doppio  2020

E' stato pubblicato il numero doppio del "Cristallo", relativo al 2020 (aprile / ottobre - anno LXII), che fa seguito alla leight edition, pubblicata on line nell'aprile scorso.

La rivista è stata spedita agli abbonati ed è in distribuzione nelle librerie. Può essere acquistata anche presso l'editore Alphabeta di Merano, al seguente indirizzo: piazza della Rena 2 - 39012 Merano - Tel. 0473 - 210650 ; e-mail:: books@alphabeta.it

Di seguito l'indice del numero e la copertina firmata da Sergio Camin:
 

                                                           SOMMARIO

5 Carlo Bertorelle – Editoriale

LA PROVINCIA DIFFICILE
11 Maurizio Ferrandi – Cronache politiche altoatesine (luglio 2019 – settembre 2020)
28 Raimondo Domenig – Analogie e destini di valcanalesi e sudtirolesi
40 Sonya Beretta – “Grossdeutschland ruft! La Grande Germania chiama! 
     La propaganda nazionalsocialista sulle Opzioni in Alto Adige nella mostra a Castel Tirolo
44 Maurizio Pacchiani – A tutto vapore: un ferroviere attraverso la Bolzano del XX secolo
58 Gianni Lanzinger – La riforma dello Statuto di Autonomia: se non ora, quando?

DOSSIER
Politiche culturali, polo bibliotecario

71 Carlo Bertorelle – L’“oppio del popolo” e la cultura italiana in Alto Adige. I deficit che pesano
75 Giuliano Vettorato – La cultura italiana è in ottima forma
79 Armin Gatterer – La cultura italiana in Alto Adige. Spots
83 Il Polo bibliotecario va realizzato subito! – Appello de «Il Cristallo» per il polo bibliotecario prima
     delle elezioni  comunali (3 settembre 2020)
85 Le risposte dei partiti
93 Polo bibliotecario. I sì e i no che contano.
95 Barbara Breda – La storia infinita. Ricostruzione dei fatti

LOCKDOWN
101 Lucio Giudiceandrea – Nati nel Dopoguerra
103 Massimo Bertoldi – Un imprudente lockdown di Machiavelli. La peste a Firenze nel 1523
105 Arnaldo Di Benedetto – Manzoni e la peste. “Storia della colonna infame”
112 Lorenzo Ferrarese – De-scrivere il male, circo-scrivere il male, ri-scrivere il male
117 Fabio Zamboni – Pandemusica. Un incontro con gli artisti locali
123 Alessandra Limetti – (R)Esistere. Come il teatro bolzanino ha cercato di reagire allo tsunami pandemico

SAGGI E INTERVENTI
133 Arnaldo Loner – L’idea di biblioteca come luogo vitale
136 Letizia Aggravi – Dante e Ferroni, viaggiatori d’Italia
142 Massimo Bertoldi – La rivista «Il Cristallo», il Centro di cultura dell’Alto Adige
       e il Teatro Stabile di Bolzano. Un lungo rapporto di collaborazione

PERSONE
149 Gianni Lanzinger – Matthias Abram. Un amico, un compagno, un fratello
151 Alma Zanfrà – La professoressa Carla Lazzerini avrebbe 100 anni.
155 Enrico Bertorelle – Impegnato, colto, ironico. Ricordo di Gianfranco Fedele

INTERNAZIONALE
159 Mario Telò – Boris Johnson e il suo profeta. Un anno dopo la Brexit
164 Mario Telò – L’Unione Europea di fronte alla sfida di J. Biden: quale New Deal transatlantico?
170 Roberto Giardina – Una Germania e due Heimat. Trent’anni dopo la riunificazione
176 Aldo Tenedini – Berlino non è più Berlino

CORRISPONDENZE
181 Alice Penazzi, Giuseppe Camanzi, Gianni Penazzi – Avere cura di sé.
       Una conversazione con la pedagogista Luigina Mortari
184 Alma Zanfrà – Riflessioni e proposte per la scuola in Alto Adige
188 Sergio Camin – Mi ricordo

RECENSIONI
193 Federica Falanga – Streghe. Storie di donne indomabili dai roghi medievali a #metoo di Mona Chollet
197 Graziano Benelli Il fratello lontano di Bruno Pompili
199 Letizia Aggravi Il camposanto Teutonico di Marco Bettoni Pojaghi
202 Carlo Bertorelle Sandro Boato. In memoria di un Verde ecologista, urbanista e poeta a cura di Marco Boato

 

Si ricorda che va rinnovato l'abbonamento per il 2021.
Il pagamento (25 euro ordinario / 50 euro sostenitore) può essere effettuato tramite bonifico bancario intestato al Centro di Cultura dell'Alto Adige - Bolzano - Unicredit - Agenzia di Bolzano.
IBAN: IT37T0200811600000004409098 indicando causale ed indirizzo al quale recapitare la rivista.

 





CARA LIDIA
 

E' scomparsa il 7 dicembre, all'età di 96 anni.
Ci uniamo al cordoglio dell'Alto Adige, della città e dei tantissimi amici di tutta Italia.
Lidia Brisca Menapace è stata una intellettuale di grande valore, impegnata lungo la sua vita in battaglie giuste, in cui credeva fortemente. Nel prossimo numero della rivista la ricorderemo percorrendo le sue tappe e il suo insegnamento morale e politico, stimolo per più generazioni.
Per conoscerla ed amarla si può partire da due suoi libri scritti negli anni recenti: Io, partigiana. La mia Resistenza (Manni, 2014) e Canta il merlo sul frumento. Il romanzo della mia vita (Manni, 2015).
Lidia fu presente nella redazione del Cristallo fin dalla sua origine nel 1959 e frequenti furono i suoi contributi sulla lingua e sulla letteratura italiana e sui problemi storici e politici dell'Alto Adige. Ha partecipato anche negli ultimi anni con i suoi scritti e i suoi consigli alla vita della rivista. Nel maggio del 2019 ha preso parte alla ricorrenza dei sessanta anni del Cristallo ricordando con parole schiette il periodo degli inizi ed esortando ad andare avanti con la curiosità, l'impegno critico e l'apertura al dialogo di sempre.





 

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16/09/20 - POLO BIBLIOTECARIO: LE RISPOSTE DEI PARTITI ALL'APPELLO DEL "CRISTALLO".
                                                     I SI' E I NO CHE CONTANO

 

Il nostro appello per mobilitare l'opinione pubblica e chiedere ai vari partiti che si presentano alle elezioni comunali di Bolzano una chiara presa di posizione sul problema del polo bibliotecario ha dato i suoi frutti.

Nella speranza che non si tratti di facili promesse elettorali, è emerso un evidente interesse per la questione, in una visione strategica di sviluppo culturale della città. La città capoluogo e l'intera provincia non possono essere bloccate da anni di inerzie amministrative e rimanere ostaggio della crisi finanziaria e dal fallimento della ditta "Condotte". Analogo discorso vale per l'altra opera pubblica, il carcere di Bolzano, che versa in indegne condizioni disumane da anni ed anni.

Dalle risposte ricevute al nostro appello e dai resoconti circolati sugli organi di informazione, abbiamo riscontrato una condivisione di merito circa la validità e attualità del progetto di polo bibliotecario in via Longon e la volontà di dare impulso all'iter per il reale inizio dei lavori. Questo però non allo stesso modo e non da parte di tutte le forze politiche, il che fa temere che la soluzione non sia molto vicina e che, da parte di alcuni degli esponenti e dei responsabili politici, non si operi con la necessaria fermezza, convinzione ed energia politica per risolvere rapidamente il problema.

In sintesi: i partiti della coalizione per Caramaschi sindaco hanno espresso un deciso sostegno al progetto originario di polo bibliotecario e dichiarano di impegnarsi per questo a tutti i livelli, chiedendo che soprattutto la Provincia si assuma le proprie responsabilità. In particolare Caramaschi si dichiara "totalmente contrario ad un ripensamento ora, che farebbe perdere altri dieci anni".

I partiti che sostengono la candidatura di Zanin sindaco sono più divisi al loro interno su questo punto: la lista Zanin e Forza Italia con Alberto Sigismondi sostengono il progetto e la necessità di realizzarlo al più presto; la Lega, con l'on. Maturi, ritiene che il tema non sia di competenza comunale ma provinciale e che la Provincia non possa prendere iniziative fino a quando la vicenda giudiziaria e amministrativa della ditta Condotte non sarà risolta, Fratelli d'Italia propende invece per una riconversione dell'edificio anche a scopo museale, preservando la originaria struttura architettonica razionalista.

Al di fuori delle due principali coalizioni in lizza, le risposte sono variegate.

Il Team K è per unire polo bibliotecario e museo archeologico con Oetzi, ma nel frattempo usare l'ex Pascoli come struttura scolastica e aule a rotazione in base al bisogno; il Movimento 5 Stelle sostiene che l'edificio attuale non deve essere abbattuto e possa servire ancora ad uso scolastico, specie in tempi di Covid, mentre la biblioteca nuova potrebbe trovare posto in altri edifici vuoti esistenti a Bolzano; Casapound approva la rapida costruzione del polo bibliotecario, ma per farne anche la sede di Oetzi e dotarlo di una sala congressi. La risposta di Stefano Pagani, a nome di Volt- PSI-Più Bolzano, è di forte sostegno al progetto originario e di ampia fiducia nelle sue potenzialità culturali e sociali; e analogo sostegno e fiducia vengono anche dalla lista di Angelo Gennaccaro.

 

E' cura della redazione del Cristallo pubblicare sulla rivista e sulla pagina on line www.altoadigecultura.org il testo integrale delle risposte pervenute al nostro appello, con le firme dei capilista e dei candidati che sono intervenuti.

                              la redazione del Cristallo
                             (direttore Carlo Bertorelle)





 

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05/09/20 - POLO BIBLIOTECARIO ED ELEZIONI COMUNALI

Il Cristallo ha diffuso il seguente appello inviandolo contemporaneamente ai diversi partiti e liste elettorali in vista delle elezioni comunali del 20/21 settembre 2020. Il tema del polo bibliotecario a Bolzano, di importanza strategica,  è sempre stato molto a cuore alla nostra rivista, ma negli ultimi anni è stato praticamente accantonato nella vita della città di Bolzano, causa anche vari ritardi amministrativi e burocratici. Ora chiediamo ai partiti che si presentano agli elettori di dire pubblicamente gli impegni che intendono assumere su questa questione.

 

                                              IL POLO BIBLIOTECARIO VA REALIZZATO SUBITO

Il "polo bibliotecario" va costruito subito per lo sviluppo delle istituzioni culturali della città. Si tratta di un progetto innovativo di alto valore culturale e sociale per tutta la cittadinanza, deliberato ormai da più di un decennio sulla base di una intesa tra Provincia e Comune di Bolzano, che dovrà riunire le tre principali biblioteche pubbliche della città capoluogo: Biblioteca Civica di Bolzano "Cesare Battisti", Biblioteca Provinciale in lingua italiana "Claudia Augusta" e Biblioteca Provinciale in lingua tedesca "Dr. Friedrich Tessmann". L'iniziale progetto era stato più volte modificato e adattato per rispondere alla sensibilità di molti cittadini e mantenere la facciata e la scalinata del vecchio edificio di via Longon, importante segno di storia e di memorie. Il progetto - è bene sottolinearlo anche per gli aspetti sociali, commerciali e di mobilità e turismo cittadino - prevede che nel corpo della biblioteca, come oggi avviene in tutto il mondo - abbiano luogo anche incontri, manifestazioni, mostre, attività sociali, che quindi servono alla vita di tutta la città e possono movimentare in particolare le zone oltre il ponte Talvera, verso il corso Libertà e Gries. L'opera è stata finanziata regolarmente già da anni e non sono quindi oggi necessarie risorse aggiuntive. Nuoce invece gravemente l'attuale stato di degrado e incuria in cui versa il vecchio edificio, con pericolo per tutti e dispendio di pubblici quattrini per impedire crolli e occupazioni. La crisi fallimentare della ditta che doveva da anni iniziare i lavori di demolizione - ricostruzione non può più costituire un alibi per le amministrazioni che devono attuare quanto deciso e uscire dall'inerzia cronica che manifestano su questo progetto. Basti pensare che il ponte di Genova è stato ricostruito a nuovo in un anno. Se c'è la volontà politica gli ostacoli si superano facilmente ! Noi chiediamo ai partiti e ai candidati che si presentano alle elezioni del 20/21 settembre se intendono impegnarsi per la realizzazione immediata del progetto "POLO BIBLIOTECARIO" in via Longon, restituendo finalmente a Bolzano, città capoluogo, una istituzione culturale promessa e decisa da molti anni e fino ad ora sempre rinviata.





 

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10/02/20 - In  libreria   lo “Zibaldone 2019”

E' da alcuni giorni disponibile in libreria l'ultimo volume delle pubblicazioni edite dal Cristallo e dal Centro di cultura dell'Alto Adige. Fa seguito al precedente libro-omaggio a Piero Siena, uscito nello scorso aprile, e vuole ricordare il sessantesimo anniversario dalla nascita della rivista (1959 – 2019). Carlo Bertorelle, l'autore, ha tracciato in questo libro, attraverso contributi in parte nuovi e in parte già usciti negli ultimi anni, alcune delle principali direzioni di ricerca e di impegno del “Cristallo” esprimendo la attualità culturale e politica di questi temi. Tra gli altri, i mali dell'informazione e la concentrazione editoriale che fa capo all'impero Athesia, la questione delle biblioteche, il plurilinguismo e la scuola bilingue, la letteratura in Alto Adige.

Gli abbonati alla rivista ricevono la pubblicazione per posta. Il volume può anche essere ordinato alla casa editrice Alphabeta.

Si ricorda che, per continuare a ricevere la rivista e le altre pubblicazioni, è necessario rinnovare l'iscrizione/abbonamento per il 2020 con bonifico bancario o direttamente presso la segreteria del Centro (presso studio avv. Negri – Galleria Europa, 26 – 39100 Bolzano – tel. 0471 970023).

 

         QUESTA E' LA LOCANDINA PUBBLICITARIA DIFFUSA DALL'EDITORE ALPHABETA:





 

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03/02/20 - Convocazione assemblea ordinaria

Viene convocata assemblea ordinaria del Centro di Cultura dell’ Alto Adige in prima convocazione
per il giorno 11 c.m. ad ore 23 ed in seconda convocazione per il giorno

                                      12 febbraio 2020 ore 18

presso la sede della “Dante Alighieri” in Bolzano, Via Portici 30 per discutere sul seguente ordine del giorno:

  1. Relazione sull’attività svolta nel corso dell’anno 2019
  2. Approvazione del bilancio consuntivo 2019
  3. Rinnovo degli organi istituzionali
  4. Relazione sul programma d’attività per il 2020
  5. Approvazione bilancio preventivo 2020
  6. Varie ed eventuali
     

                              Il Presidente del
                              Centro di Cultura dell' Alto Adige
                              Avv. Giorgio Negri

 





 

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28/05/19 - Martedì 4 giugno, ore 20.00 - Presentazione del volume ”A Pier Luigi Siena. Un omaggio               per i 60 anni de Il Cristallo - Rivista di varia umanità”

 

Una collaborazione tra rivista “Il Cristallo”, Centro di Cultura dell’Alto Adige,
Palais Mamming Museum e Merano Arte


Martedì  4 giugno, ore 20.00
Palais Mamming Museum
Merano

Ingresso libero

 

Martedì 4 giugno alle ore 20.00 il Palais Mamming Museum di Merano ospita la presentazione di una nuova pubblicazione dedicata a Pier Luigi Siena (1912-2003), primo direttore di Museion – Museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano. Il titolo del volume curato da Sonya Beretta è “A Pier Luigi Siena. Un omaggio per i 60 anni de “Il Cristallo. Rivista di varia umanità” (Edizioni alphabeta Verlag 2018) che raccoglie contributi inediti di Carlo Romeo, Antonio Lampis, Letizia Ragaglia, Massimo Bertoldi, Barbara Ricci e Alessandra Limetti, preceduti da una introduzione del direttore della Rivista Carlo Bertorelle e una prefazione di Paola Tognon, insieme a testimonianze di artisti del panorama culturale e artistico altoatesino. Dagli interventi emergono così i diversi aspetti della personalità di Piero Siena, che proprio a Merano, nel 1932, a soli vent'anni, fece la prima mostra personale della sua vita, grazie all'invito del professore e pittore Giuseppe Cerrina, artista influenzato dal divisionismo e dal futurismo.

La pubblicazione nasce in occasione del sessantesimo anniversario della rivista “Il Cristallo”, con cui Siena ha collaborato fin dalla sua fondazione, guidandone la sezione artistica per oltre quarant’anni.
Corredato da un’ampia selezione di fotografie inedite, il libro contiene la riproduzione dell’originale del ritratto di Siena eseguito da Karl Plattner, oltre a numerose immagini offerte dalla famiglia Siena, dall’Archivio del Teatro Stabile di Bolzano e da privati. Il volume è impreziosito dall’accattivante copertina dell’artista Arnold Dall’O. Oltre alla curatrice della pubblicazione, Sonya Beretta, per l’occasione interverranno i responsabili del Palais Mamming Museum, quindi Giorgio Negri, Presidente del Centro di Cultura dell’Alto Adige, Carlo Bertorelle, direttore della rivista “Il Cristallo”, Massimo Bertoldi, Barbara Ricci e Alessandra Limetti, rispettivamente autore e autrici di contributi nel volume.

La presentazione sarà accompagnata dalla proiezione di un film documentario realizzato dalla sede RAI di Bolzano sulla storia della rivista “Il Cristallo".

La presentazione, a ingresso libero, si svolge in lingua italiana.

 

Info

Martedì 4 giugno, ore 20.00
Presentazione del volume “A Pier Luigi Siena. Un omaggio per i 60 anni de Il Cristallo - Rivista di varia umanità”

Ingresso libero. In lingua italiana

Palais Mamming Museum
Piazza Duomo 6, Merano

Contatti:
Palais Mamming Museum – 0473 270038

 





 

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20/05/19 - Anniversario del Cristallo  -  10 maggio 2019  -  Centro Trevi – Bolzano
                 UN  GRAZIE  A  TUTTI  I  PARTECIPANTI  !

Il sessantesimo compleanno della rivista, nata nel maggio del 1959, è stato festeggiato il 10 maggio scorso in un incontro affollato presso il Centro culturale “Trevi” di Bolzano.

L'occasione è servita per ribadire anche  l'importanza di un punto di vista critico, pluralista e indipendente  sulla società e sulla cultura oggi. Con questo spirito e questa vitalità rinnovata, il Cristallo  anche oggi, dopo sessanta anni, vuole svolgere il suo compito nella “provincia difficile”.

Sollecitati dalle domande di Paolo Mazzucato in veste di moderatore, il presidente del Centro di cultura dell'Alto Adige Giorgio Negri e il direttore della rivista Carlo Bertorelle hanno ripercorso i vari decenni di vita della pubblicazione e raccontato alcuni risultati raggiunti e gli obiettivi attuali. Anche gli altri membri del comitato di redazione, oltre alla direttrice responsabile Renate Mumelter e all'editore Aldo Mazza, hanno parlato del modo in cui periodicamente si redige la rivista e del contesto culturale ed editoriale in cui essa si colloca nel panorama altoatesino.

Il poeta e scrittore Silvano Demarchi, scomparso nell'agosto del 2018, a lungo presente nel Cristallo con i suoi scritti, è stato ricordato per la sua opera letteraria nota in tutta Italia e per la sua presenza nel movimento poetico di Bolzano e dell'Alto Adige. Alessandra Limetti ha letto alcune liriche di Silvano Demarchi, da una delle sue raccolte: Poesie scelte (1990-2006).

Lidia Menapace e Sergio Dragogna, che avevano firmato i loro contributi letterari e giuridici sul Cristallo già nel lontano 1959, hanno rievocato l'atmosfera culturale di quel periodo e le finalità con cui avevano preso parte alla nascita della rivista.

Poi, con l'introduzione del direttore della sede Rai Vittorio Longati e della regista Barbara Gambino, è stato proiettato il documentario realizzato per illustrare la storia lunga sessanta anni della rivista, andato poi in onda nelle trasmissioni regionali della Rai: vi compaiono alcuni momenti pubblici della attività culturale, l'insieme delle pubblicazioni uscite ed interviste ai protagonisti attuali, assieme a flashback con le testimonianze dei fondatori ed ex direttori Giuseppe Negri e Claudio Nolet.  Anche illustri amici e collaboratori che non potevano intervenire alla ricorrenza, come Paolo Pagliaro e Marino Biondi, hanno voluto inviare messaggi significativi e impegnati, che sono stati letti in sala.

Caterina Paolucci e Romano Toppan hanno portato la testimonianza della loro collaborazione più recente, con le competenze su argomenti di particolare attualità come lo stato e le prospettive dell'Unione Europea e gli squilibri antropologici ed economici nello sviluppo turistico.

Infine la direttrice della Biblioteca Provinciale “Claudia Augusta”  Valeria Trevisan ha presentato il nuovo sistema digitale di lettura delle annate del Cristallo, che permette di accedere attraverso internet agli indici della rivista e ai testi via via pubblicati. La comunicazione digitale come strumento di studio e di ricerca scientifica sulle fonti si arricchisce così in modo notevole, coronando una serie di media digitali già ben funzionanti nella redazione, come il sito web a cura di Claudio Summa e la ricca pagina di recensioni on line di teatro, spettacoli e libri curata da Massimo Bertoldi.

Diversi esponenti di enti e fondazioni culturali e di associazioni hanno portato con la loro presenza un messaggio di saluto e di incoraggiamento al Cristallo. In apertura anche il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e gli assessori Giuliano Vettorato (Provincia) e Juri Andriollo (Comune) hanno portato il proprio augurio di successo con lo stimolo a proseguire l'attività.

Il comitato di redazione del Cristallo e il direttivo del Centro di cultura ringraziano i numerosi collaboratori e gli ospiti che hanno partecipato a questo incontro di festeggiamento, che rappresenta una importante tappa raggiunta dopo sei decenni, e si augurano di sviluppare anche in futuro un lavoro che incontri l'interesse dei lettori e la collaborazione con le tante associazioni ed iniziative culturali che operano in provincia.

 

10 maggio 2019  -  Centro Trevi – Bolzano.  Alcune immagini che descrivono l'incontro





Il messaggio inviato da Paolo Pagliaro per i 60 anni del CRISTALLO

Cari amici, vi ringrazio di avermi invitato a festeggiare con voi a Bolzano i 60 anni del Cristallo, invito che se avessi potuto avrei accolto con gioia.  Alla rivista mi legano diverse cose a cominciare dall’età, visto che siamo quasi coetanei. Scorrendo i nomi dei fondatori e  l’indice delle diverse annate ritrovo tante tappe della mia formazione: il liceo con Lovera, la politica con Lidia Menapace e Claudio Nolet, l’educazione al lavoro con Farias e al bello con  Serravalli. Ritrovo Giuseppe Negri,  Carlo Lazzerini e altri artefici della nostra identità collettiva, di un’idea di comunità che prima di loro tra gli italiani dell’Alto Adige non esisteva al di fuori dell’ appartenenza linguistica. L’identità che il gruppo del Cristallo contribuì a cementare fu democratica, laica,  impermeabile al nazionalismo e al vittimismo etnico che ne è una variante.

Erano gli anni di Langer e della Brücke,  che proponevano rotture radicali e cambi di paradigma, mentre Il Cristallo e il Centro di Cultura dell’Alto Adige coltivavano visioni  riformiste, in apparenza più timide, meno militanti. Quei due universi  erano distanti e diversi, ma si potevano frequentare entrambi perché avevano in comune la consapevolezza che niente di buono sarebbe potuto accadere se non ci si fosse aperti al mondo, spezzando gabbie etniche e provincialismi.

Condividevano soprattutto l’idea che l’identità non potesse esaurirsi nella logica della contrapposizione  tra “noi” e “loro”, e che fosse necessario arginare quella politica del risentimento  che  oggi si è invece imposta come  il tratto saliente dell’umore sociale e il registro decisivo dello scontro politico.

 Alla rivista collaboravano grandi firme della cultura e dell’accademia italiana, da Francesco Flora a Luigi Salvatorelli, da Franco Rella a Umberto Carpi, da Giorgio Luti a Guido Calogero. 
Erano i riferimenti di quell’elite borghese e progressista  che a Bolzano fu poi il motore del progetto autonomista, un progetto di alta politica oggi studiato in tutto il mondo come possibile soluzione alle controversie etnico-linguistiche.  

Sono lontano da troppo tempo per sapere quanto di questa primogenitura  a Bolzano  ci sia ancora consapevolezza e orgoglio.  Quanto squilibri, disuguaglianze, ingiustizie siano ricondotte alla loro matrice economica e alla loro dimensione sociale, rinunciando al passepartout della questione etnica. Quanto si sia sacrificato sull’altare dell’antipolitica. Quanto sia alto il tributo pagato  alla perenne afflizione etnica, che se era comprensibile negli anni del dopoguerra e della costruzione di un nuovo assetto, oggi è una palese impostura in una provincia che possiede uno dei sistemi di welfare più avanzati del mondo.

Occupandomi di informazione, so che accorciare la distanza tra la realtà e la sua percezione è una delle emergenze  delle democrazie moderne, messe in pericolo dalla crescente irrilevanza della verità. Questa distanza è diventata ormai abissale quando si parla di temi cruciali come Europa, immigrazione, sicurezza, religione. Per catturare l’attenzione non serve approfondire, verificare, filtrare, sistematizzare. Spesso basta proporre un pensiero semplificato, non importa se labile o bugiardo.  Oggi molto più di ieri c’è quindi bisogno di un’informazione onesta,  in cui contino più i fatti che le emozioni, più i pensieri che le suggestioni, più le storie che lo storytelling, più le notizie che la propaganda.   

E’ dunque preziosa una tradizione editoriale come quella del Cristallo ed è importante che la staffetta generazionale abbia consentito di riprenderla e rinnovarla. Nel marzo del 1956 Il Centro di Cultura dell'Alto Adige, l’editore della rivista, nasceva con lo scopo di favorire “un'intesa sul piano europeo delle due culture italiana e tedesca in uno spirito di integrazione e di armonica convivenza". E’ possibile immaginare un programma più moderno e attuale di questo?

                                         Paolo Pagliaro





Il messaggio inviato da Marino Biondi per i 60 anni del CRISTALLO

Giuseppe Negri è stato per me più di un amico. Devo estrarre dalla onomastica antica, alla quale entrambi eravamo devoti, un nome, e una identità mitica, quella di Nestore, per configurarmi Pino, un amico saggio, vivente esempio di onestà, scrupolo, equilibrio, senso civico, una di quelle personalità in cui si danno concordemente la mano le forme e le espressioni dell’essere uomini civili. Avevo per lui un affetto sincero, e confidente, maturatosi negli anni e negli incontri letterari di Bolzano. Negri era stato dapprima, prima della sua epifania come persona, una delle più squisite che ricordi nell’ormai vasto carnet della mia vita, era stato – dicevo – il «Cristallo», la sua direzione editoriale stabile e prestigiosa. Una rivista che avevo conosciuto studente alla Malatestiana di Cesena la quale ne deteneva un abbonamento, e fu anche la prima rivista, che con «Studi Novecenteschi» di Padova, accolse un mio scritto, sì mi concesse il battesimo della stampa, iniziazione che fa tremare un giovane quasi più di un convegno d’amore.

E adesso, sarà che sono tutto concentrato sulla nobile testata e sulla sua celebrazione, non saprei dire quando e come ci fu il primo bacio, se mai ci fu, ma so dire che fu caloroso lo ius primae noctis col «Cristallo», consumato più volte e su temi diversi, e tutti, per me, decisivi. Ho scritto tanto per questa rivista, qualche centinaio di pagine. Ma solo finché ci fu Negri al timone. Poi, senza che ci fosse divorzio formale né tanto meno fratture sostanziali, cessarono i rapporti. E non saprei dirne la ragione. Quello che so è che per me la rivista s’identificò e s’identifica tuttora solo con Pino Negri.

E anche questa è una prova, caro Carlo, della mia memoria, chiara quanto fedele. Ero nella fase di transizione, acerba e veramente travagliosa, in cui uno studente fra mille doglie sente che potrebbe divenire uno studioso, e il «Cristallo» è stata una straordinaria palestra di scritture giovanili, di prove, di esperimenti saggistici, di progetti per libri, e ora che sono chiamato a ricordare, avverto più distintamente che il «Cristallo» è stato il luogo della speranza intellettuale, più ancora che della realizzazione, ma è alla speranza, all’attesa che si resta legati per tutta la vita. Per me il «Cristallo» è stato il sabato nel villaggio delle mie speranze e ambizioni. E non mi ha tradito. È stata piuttosto la domenica a mettere qualche trappola sul cammino, giornata per la quale ho solo e sempre nutrito legittimi sospetti, e turbati sentimenti di delusione. Scriveva Kafka nei Taccuini: ho un bel dire di essere destinato a un grande lunedì, ma intanto la domenica non passa mai.

Poi quando sono diventato professore, molti dei miei allievi se ne giovarono, e pubblicarono i loro primi frammenti sul «Cristallo», per la generosa accoglienza di Pino Negri, che era il nostro pontifex, per bussare a quelle pagine e trovarvi ricetto. Ho molti bei ricordi di allora, e sono ben lieto in queste circostanze, allorché un gentiluomo come Carlo Bertorelle mi sollecita da lontano, e quasi fruga nel profondo sensorio dei miei ricordi, di rispondere, oh, sì che mi ricordo, ricordo i nostri bei giorni, carissimo Pino, le nostre passeggiate per la città, le cene all’Hotel Alpi, con libagioni più laute di quanto oggi mi conceda (e non solo per la minaccia incombente su noi automobilisti del codice della strada), e conversazioni continue sulla letteratura e su Firenze (cui Pino era rimasto legatissimo, allievo di Francesco Maggini, eminente dantista, nella facoltà di Magistero di via del Parione).

Sono contento di ricordare. Hidalgo memorioso, pur senza le patologie del personaggio di Borges, ma nel senso che sono un uomo di memoria. L’ho sempre coltivata la memoria, fin da quando bambino avevo pochissimi ricordi e dickensiane grandi speranze, mentre ora, fresco settuagenario, mi ritrovo a gestire un parco delle rimembranze davvero (nel mio piccolo) imponente. Ci incontrammo la prima volta il 20 maggio del 1980. Io accompagnavo il mio maestro universitario Giorgio Luti, che già conosceva Negri ed era ospite a Bolzano in quella occasione per una conferenza su Prezzolini e le riviste fiorentine dell’anteguerra. Guidavo l’auto del maestro, perché potesse giungere non solo sano e salvo a destinazione ma anche riposato per la conferenza, la pubblica “diceria” (così le chiamava, le conferenze, Manara Valgimigli). Eravamo reduci da Verona, dove, lo si creda o no, avevamo (insieme) rifondato una rivista, «Inventario», di cui Luti era stato redattore capo negli anni Cinquanta con direzioni letterarie che rispondevano ai nomi augusti e venerabili di Ungaretti e Quasimodo. Pur essendo trentenne, ero ancora un ragazzo, si resta giovani e innocenti fra i banchi della scuola e poi dell’università, facevo (si usa e non c’è niente di male a certificarlo) il ragazzo di bottega, ma con Negri fu subito interlocuzione diretta. Non dimenticherò mai questa sua apertura di credito, base della nostra amicizia paritaria, per quanto io lo sentissi per i decenni che ci dividevano come un padre gentile. La sua presenza io la sento sempre, tra le figure più care nella mia Camera verde.

                                 Marino Biondi, Firenze 7 maggio 2019 

 





Il commento di Maurizio Ferrandi per i 60 anni del CRISTALLO, uscito il 18 maggio 2019 su SALTO

Il primo numero de "Il Cristallo" esce nel 1959. Sono anni turbolenti per un Alto Adige dove la crisi politica, con l'uscita della SVP dalla Giunta Regionale, è amplificata dalle manifestazioni di taglio irredentistico per l'anniversario della rivolta Hoferiana del 1809. Sono anche gli anni in cui la comunità italiana, frutto di sovrapposte ondate di immigrazione, cerca di darsi, anche sul piano culturale, un'immagine più solida.

La nascita della rivista, voluta e realizzata da un gruppo di intellettuali per la gran parte impegnati nel mondo della scuola, è uno dei passaggi più importanti, assieme alla fondazione del Teatro Stabile (1950) e dell'Orchestra Haydn (1960), di un piccolo "rinascimento".

Sono anni e personaggi che sono stati rievocati recentemente a Bolzano nel corso di un affettuoso incontro voluto dall'attuale direzione della rivista, per celebrare un anniversario che è anche occasione per riflettere su come il modo della cultura altoatesino è cambiato nel corso di oltre mezzo secolo.

L'intuizione della pattuglia dei fondatori, Giuseppe Negri, Claudio Nolet, Carlo Lazzerini e Silvano Demarchi solo per citarne alcuni, fu indubbiamente quella di dar vita , nell'ambito delle attività del centro di Cultura dell'Alto Adige, ad uno spazio della parola scritta e stampata dove l'eccellenza della critica letteraria su arte, teatro e musica potesse combinarsi, senza frizione apparente, con il racconto sui cambiamenti del mondo circostante.

Nascono così, tra l'altro, le celebri cronache degli avvenimenti politici curate per decenni da Claudio Nolet, che sono un preziosissimo giacimento di riflessioni e di notizie da cui attingere ancor oggi.

La storia del Cristallo, raccontata anche con un bel video curato per la RAI da Barbara Gambino, e proiettato in occasione della serata commemorativa, si dipana attraverso le sue varie fasi in parallelo con le vicende di questa nostra terra.

E' una presenza, quella de "Il Cristallo" che viene a colmare, almeno in parte, uno storico vuoto nel campo dell'informazione in lingua italiana della provincia di Bolzano. Dal 1945 in poi la presenza di uno o più quotidiani ha corrisposto alla maggior propensione alla lettura da parte della popolazione. Al giornale Alto Adige si sono affiancati nel tempo altri fogli, dall'Adige, sino alla fine degli anni '70, al Mattino, all'edizione bolzanina de Il Giorno tra il 1967 al 1971, all'attuale dorso de Il Corriere della Sera. Informazione quotidiana stampata che ha trovato valida concorrenza in quella radiofonica e televisiva, con una presenza RAI sicuramente più massiccia rispetto ad altre zone d'Italia e una pluralità di voci dell'emittenza privata. Oggi molto di tutto ciò confluisce nel "mare magnum" dei social media. Un flusso informativo più che notevole, dunque, ma sempre, come si diceva, a cadenza quotidiana. E'a mancato invece, in molti casi, quello strumento giornalistico nel quale le notizie vengono rilette e approfondite dopo un processo di analisi e decantazione: i periodici, a carattere settimanale o mensile o semestrale che siano. Il confronto con l'area, sempre altoatesina, di lingua tedesca o con il vicino Trentino è impietoso.

La nascita e la vita del Cristallo, sotto la direzione di Giuseppe Negri prima e di Claudio Nolet poi, ha in parte aiutato a mitigare questa carenza.

Cinque anni or sono dopo un breve periodo di silenzio seguito alla morte di Nolet il semestrale ha ripreso la pubblicazioni, sempre sotto l'egida del Centro di Cultura, con un nuovo editore, l'Alphabeta di Merano e con una redazione guidata da Carlo Bertorelle. Dal vecchio Cristallo, come ha sottolineato lo stesso Bertorelle durante l'incontro ospitato al Centro Trevi, la rivista di oggi eredita l'impostazione di fondo e alcuni collaboratori, ma sopratutto una forte tensione verso una lettura critica della realtà altoatesina.

E' chiaro che fare una rivista presenta oggi problemi ben diversi rispetto a quelli che, sessant'anni or sono, affrontarono i pionieri, ma la sfida può essere raccolta anche nel mondo di internet.

                                             Maurizio Ferrandi



 





 

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17/05/19 - Speciale 60 anni – Il Cristallo. Rivista di varia umanità

In occasione dei primi sessant’anni di attività della storica rivista “Il Cristallo” è stato realizzato da Barbara Gambino per RAI TRE – Rai Alto Adige il video “Speciale 60 anni – Il Cristallo. Rivista di varia umanità”. Sarà trasmetto domenica 19 maggio alle ore 10.15 dal canale RAI TRE – Rai Alto Adige, durante il magazine “Passpartù cultura” che inizia alle ore 9:45 e sarà replicato alle ore 22.30 (ch 103, dopo la Tagesschau). Da lunedì 20 maggio è visionabile sul web all’indirizzo www.raibz.rai.it nella sezione Mediateca. Attraverso immagini e interviste ai direttori e redattori di ieri e di oggi, si ripercorre la storia di questo importante progetto culturale avviato da Giuseppe Negri e proseguito da Claudio Nolet e Carlo Bertorelle.

 





 

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14/05/19 - In distribuzione il numero di aprile del Cristallo !

Nel primo numero del 2019 torna la sezione monografica, con il dossier dedicato questa volta al rapporto tra l'economia del turismo e la sua sostenibilità ambientale, un modello di sviluppo economico che richiede profondi mutamenti in una regione alpina come la nostra che deve prendere atto di limiti non superabili.
La bella copertina disegnata da Sergio Camin rimanda al mondo dello spettacolo a Bolzano: Massimo Bertoldi e Giuliano Tonini trattano appunto gli spazi del teatro e della musica nel passato della città.
L'editoriale del direttore ricorda la scadenza cruciale delle imminenti elezioni europee e traccia un provvisorio bilancio dei primi mesi di governo Svp – Lega nella giunta provinciale dell'Alto Adige.
Presenti altri contributi e recensioni su storia e memoria, monopolio nella informazione, arti visive, letteratura, accoglienza a cura di Maurizio Ferrandi, Hans Heiss, Federica Dalla Pria, Arnaldo Loner, Renata Ghiso e altri.

Le modalità di sottoscrizione sono indicate nel sito web del Cristallo.
La rivista è in vendita nelle librerie o acquistabile on line presso l'editore Alphabeta
(
www.edizionialphabeta.it/ - books@alphabeta.it)

 





 

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10/05/19 - Invito alla festa per la ricorrenza dei sessant'anni di pubblicazione della rivista IL CRISTALLO

In maggio la nostra rivista compie 60 anni di vita.
In Alto Adige ha raccolto nel corso dei decenni le ricerche, le analisi e le proposte di molti esponenti
della vita culturale, sociale ed artistica svolgendo un ruolo di reciproca conoscenza tra i lettori dei
diversi gruppi linguistici e collegandosi alla vita intellettuale del Paese.
Il Cristallo vuole ricordare alcuni momenti significativi della sua storia e riaffermare il proposito di
proseguire nell’impegno civile e culturale con spirito critico, indipendente e pluralista.

Vi invitiamo a partecipare a questo anniversario che vedrà presenti, assieme al comitato di redazione
e al direttivo, vecchi e nuovi collaboratori ed ospiti i quali interverranno sui seguenti argomenti:

  • Ricordo di Silvano Demarchi: una tenace fedeltà alle ragioni della poesia

  • Dal primo numero del 59 ad oggi: la rivista e le altre pubblicazioni

  • Verità e post-verità: il senso di una rivista culturale oggi

  • Le novità editoriali e le forme della comunicazione

  • Documentario filmato a cura della sede RAI di Bolzano

  • La rivista nel web: l’opera di indicizzazione e digitalizzazione a cura della BPI

Saranno disponibili copie delle riviste e delle pubblicazioni arretrate.
Presentazione dell’ultimo numero del CRISTALLO (aprile 2019).
Brindisi alla conclusione.

Il Presidente                                                                                                        Il Direttore
Avv. Giorgio Negri                                                                                                Prof. Carlo Bertorelle





 

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14/03/19 - Presentazione del libro “A Pier Luigi Siena” al Museion di Bolzano

Il “Centro di Cultura dell’Alto Adige” e “Il Cristallo. Rivista di varia umanità” ringraziano il numeroso pubblico che ha partecipato alla presentazione del libro “A Pier Luigi Siena” al Museion di Bolzano. Oltre alla curatrice del volume, Sonya Beretta, sono intervenuti, Giorgio Negri, Carlo Bertorelle, e alcuni autori del libro: Letizia Ragaglia, Barbara Ricci, Massimo Bertoldi, Alessandra Limetti.

Il libro si potrà acquistare in loco presso il bookshop di Museion al prezzo di 10,00 euro oppure nelle principali librerie della provincia o con ordine diretto alla casa editrice Alphabeta (e-mail: books@alphabeta.it; tel. 0473210650) oppure può essere richiesto al Centro di cultura dell'Alto Adige (email: info@altoadigecultura.org; sito web: www.altoadigecultura.org). Ci si può abbonare alla storica rivista con ordine diretto alla casa editrice Alphabeta (http://www.edizionialphabeta.it/), oppure tramite bonifico bancario (intestato al Centro di cultura dell'Alto Adige – Bolzano – presso Unicredit – Agenzia di Bolzano, IBAN IT37T0200811600000004409098) e si riceverà il libro in omaggio. Altre info nel sito www.altoadigecultura.org





 

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28/02/19 - INVITO ALLA PRESENTAZIONE DEL 14 MARZO 2019  AL MUSEION

In occasione dei sessant’anni della rivista “Il Cristallo”, il Centro di Cultura dell’Alto Adige in collaborazione con il Museion è lieto di invitarLa alla presentazione della pubblicazione “A Pier Luigi Siena. Un omaggio per i 60 anni de Il Cristallo. Rivista di varia umanità” a cura di Sonya Beretta. (Alphabeta edizioni, pp. 86). Il libro contiene l’introduzione di Carlo Bertorelle, la prefazione di Paola Tognon e i contributi di Letizia Ragaglia, Antonio Lampis, Carlo Romeo, Barbara Ricci, Massimo Bertoldi, Alessandra Limetti, cui seguono preziose testimonianze di artisti e protagonisti culturali della realtà locale. La pubblicazione è dedicata alla figura di Pier Luigi Siena, personaggio fondamentale del panorama culturale provinciale, del quale vengono portati alla luce anche aspetti poco indagati della sua ricca e fertile personalità umana e culturale.

Museion ospiterà la presentazione del libro il giorno 14 marzo 2019 alle ore 18.00 al Museion Passage Piazza Piero Siena, 1 Bolzano. 

Saranno presenti gli autori.

Bolzano, 28 febbraio 2019

 

Il Presidente                                                                                                             Il Direttore
Avv. Giorgio Negri                                                                                                    Prof. Carlo Bertorelle





 

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17/12/18 - L’incontro pubblico di presentazione del nuovo “Cristallo. Rivista di varia umanità” presso il Circolo Cittadino di Bolzano

Nella foto da sinistra: Carlo Bertorelle, Massimo Bertoldi, Sara Alberti, Renate Mumelter





 

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07/12/18 - Conferenza – presentazione del nuovo numero del “Cristallo”

Lunedì 17 dicembre – Circolo Cittadino -via Grappoli, Bolzano – ore 18

È fresco di stampa il nuovo numero del “Cristallo” diretto da Carlo Bertorelle. Nella “rivista di varia umanità”, prossima a festeggiare i primi 60 anni di vita, trovano ampio spazio saggi indirizzati ad aspetti e problematiche della contemporaneità.
Si parla delle trasformazioni nella professione del giornalista e del consumismo connesso al marketing turistico in Alto Adige. Ampio spazio è riservato alle sfaccettature dell’arte contemporanea, dalle “pietre d’inciampo” di Gunter Demnig alla recente mostra veneziana di Damien Hirst e alla necessità di interrogarsi nuovamente sulla funzione della ricerca artistica.
Altrettanto importanti sono i contributi di storia locale che riguardano la cronaca politica da gennaio a giugno 2018, il ruolo delle donne nella politica educativa e assistenziale in Alto Adige durante il fascismo, la fase dell'annessione del Tirolo del Sud all'Italia nel periodo 1918-1922, l'eredità della monarchia asburgica. Si legano alla ricorrenza del Sessantotto il contributo dato dal libro di Marco Boato sulle rivolte studentesche, un profilo di Enzo Rutigliano, acuto interprete di quel periodo, e un saggio che ripercorre la ricaduta delle contestazioni nel coevo teatro italiano.
Nella sezione dedicata alla letteratura, figurano la poetica di Alda Merini, un ricordo del poeta e scrittore Silvano Demarchi e un’analisi sulla fruizione dei testi classici in ambito scolastico e accademico, anche in rapporto alla comunicazione digitale.

La cittadinanza è invitata alla presentazione pubblica di questo numero del Cristallo, che si terrà il giorno 17 dicembre alle ore 18 al Circolo Cittadino di Bolzano (Via Grappoli, 2). Modera l’incontro Carlo Bertorelle. Intervengono Sara Alberti, Massimo Bertoldi, Renate Mumelter, Maurizio Pacchiani, autori di alcuni degli scritti contenuti nell'indice.

“Il Cristallo” è reperibile nelle librerie al prezzo di 11 euro oppure con ordine diretto alla casa editrice alphabeta Verlag (books@alphabeta.it). Per ulteriori info: http://www.altoadigecultura.org/  e https://www.facebook.com/ilcristallorivista/

 Oppure:
 - tramite conto corrente postale n. 12528394
 - tramite bonifico bancario (intestato al Centro di Cultura dell’Alto Adige – Bolzano – Unicredit – Agenzia di Bolzano,
   IBAN IT37T0200811600000004409098), indicando causale e indirizzo cui la rivista sarà recapitata.

 

 





 

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25/08/18 - La morte di Silvano Demarchi

Silvano Demarchi ci ha lasciati la sera di due giorni fa, dopo una breve malattia. Negli ultimi anni si era ritirato per le condizioni precarie della salute e aveva smesso la sua ricerca poetica e letteraria, non senza aver dato alle stampe le ultime raccolte di poesia e gli ultimi saggi filosofici e satirici.

Faceva parte del comitato direttivo del Centro di cultura dell'Alto Adige da circa due decenni, ma la sua presenza sulle pagine de “Il Cristallo” è stata praticamente continua fin dalle origini della rivista: con saggi estetici e di critica letteraria sugli antichi e sui contemporanei, con analisi e traduzioni della lirica tedesca, con recensioni e commenti.

Questa è stata solo una parte delle attività locali del poeta e scrittore, che era nato nel 1931; la sua versatile creatività lo aveva portato a contatti ed esperienze in varie città d'Italia e d'Europa, dove aveva ottenuto numerosi riconoscimenti e premi letterari. La sua linea poetica, legata al “gruppo di Rapallo” e alla figura, tra gli altri, di Aldo Capasso, si può ricondurre a quello che viene definito il realismo lirico. Più di 16 raccolte poetiche ( a partire da Una stagione, uscita da Rebellato nel 1968) e varie opere di narrativa, oltre alla saggistica e alle traduzioni gli sono valsi i molti riconoscimenti, certamente non ricercati per il carattere schivo e poco incline ad ogni tipo di pubblicità. E' stato senza dubbio il punto di riferimento più significativo della pattuglia di poeti altoatesini che dagli anni Settanta si è raccolto attorno alla rivista “Latmag” e all'Associazione scrittori altoatesini.

Esprimiamo gratitudine e cordoglio per la perdita di Silvano Demarchi, insigne studioso, intellettuale e scrittore che ha arricchito intensamente la cultura anche dell'Alto Adige, con l'auspicio che la sua figura e le sue opere siano conosciute anche dalle generazioni più giovani.

 

                     Giorgio Negri - presidente del Centro di cultura dell'Alto Adige

                     Carlo Bertorelle - direttore della rivista “Il Cristallo”

     





 

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18/07/18 - Articolo scritto da Carlo  Bertorelle per "Alto Adige"

Nell'ultimo numero del “Cristallo”, in libreria e in abbonamento, oltre che nella versione digitale (la bella copertina di Sergio Camin è visibile in allegato), il lettore può trovare diversi approfondimenti, a seconda dei propri interessi, nelle rubriche “di varia umanità” che da sempre caratterizzano questa rivista: nel campo storico la ricostruzione della Riforma luterana nell'area tirolese e la repressione che ne seguì, frutto del lavoro di Matthias Abram; sul recente semestre di politica altoatesina, Giorgio Mezzalira nelle sue cronache di attualità. E sul momento presente insiste la riflessione di Luisa Gnecchi, che traccia un bilancio dei suoi dieci anni in Parlamento nella difficile altalena tra temi locali e temi nazionali.

Un saggio tra economico e sociologico di Romano Toppan introduce invece al “turismo, economia intangibile e futura”. Si tratta di una conversione ecologica ed economica quella che il tema tira in ballo, modelli di sviluppo, uso delle risorse, mercato del lavoro. E questo in zone delicate come le Alpi o in città vetrina come Venezia. Sulla questione dell'”over turism”, l'overdose di turismo che rischia di distruggere ciò che apparentemente costruisce, la ricerca proseguirà anche nei prossimi numeri.

Maurizio Pacchiani apre la discussione su un luogo della città, il muro dei Cappuccini, e il suo previsto abbattimento, mettendo in dubbio che da questo possa nascere un insieme più affascinante e funzionale. Temi che , come in altre zone di Bolzano, sollevano eterni dibattiti e purtroppo eterni ritardi, pur tra annunci e successive smentite (vedi il polo bibliotecario, museale ecc.)

Inutile soffermarsi in queste brevi righe su vari altri interventi, molto meglio che il lettore li veda direttamente, scegliendo tra le pagine, se ancora questo passatempo cartaceo desta qualche piacere e curiosità. L'indice comunque spazia su vari aspetti come il bilinguismo e le scuole bilingui, il laboratorio teatrale di Otello Circus, il rapporto tra poesia e pittura, la satira I nuovi credenti di Leopardi, la letteratura classica con scritti di Alessandra Limetti, Alessandro Banda, Arnaldo Di Benedetto, Rosanna Oliveri, Adina Guarnieri ed altri.

A me come direttore è toccato il compito di tenere in qualche modo legati questi argomenti e trovare un filo tra passato e attualità, tra cultura e politica, che cerco di tracciare nell'introduzione, citando i nostri disincanti odierni e confrontandoli, nientepopodimeno, con quelli di Leopardi e di Marx nell'Ottocento. Non è solo per dire che già in passato ne avevano viste di tutti i colori, ma per dire che, nonostante questo, la fiducia critica nelle possibilità di agire non può venire meno. E tra l'altro richiamo qualche motivo positivo: con la tenacia e con una buona politica qualche risultato sui monumenti fascisti del passato e una loro ricollocazione storicizzata si raggiunge (vedi il saggio di Hannes Obermair sul frontespizio di Piffrader), le celebrazioni della grande guerra in regione si sono svolte in genere con rispetto reciproco e lontano dalla “inimicizia ereditaria” tra austriaci e italiani di cui parlava Claus Gatterer. La scadenza del 19 si avvicina e porta con sé ricordi amari legati al trattato di S. Germain e alla annessione, tema che ancora divide. Ma è sperabile che anche qui i motivi di distensione prevalgano.Forse la convivenza, almeno a livello di società e di rapporti civili (assai meno nella arena politica e ideologica) tiene, verrebbe da dire, nonostante i venti di tempesta europei e sui confini. E la cultura, con le sue variegate espressioni indipendenti e non omologate al pensiero dominante, ha ancora un ruolo che può svolgere nella nostra terra. Questo “Cristallo” che dal 1959 tiene aperte le sue pagine (fra poco ricorrono infatti i suoi 60 anni di vita) ne è una prova.

 

Per gli interessati ricordo che la rivista è in vendita nelle librerie a 11 euro. Abbonarsi è meglio, costa solo 20 euro all'anno e consente anche di ricevere le altre pubblicazioni del Centro di cultura dell'Alto Adige. Basta visitare il sito www.altoadigecultura.org – facebook.com/cristallorivista.

Da qualche mese inoltre sul sito è stata attivata la pagina delle recensioni di libri, spettacoli e mostre, cui sono invitati a collaborare liberamente i lettori. Sono già presenti una ventina di contributi.

 





 

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31/05/18 - Imminente uscita del nuovo numero de il Cristallo
 

Nell’anno dei festeggiamenti per i primi sessant’anni di attività "Il Cristallo Rivista di varia umanità", fondato nel 1959 da Giuseppe Negri, poi diretto da Claudio Nolet, e ora da Carlo Bertorelle, offre ai proprio lettori le prime iniziative culturali.

È di imminente uscita il nuovo numero del “Cristallo” (la bella copertina di Sergio Camin è visibile in allegato) che si presenta piuttosto interessante, tanti sono gli argomenti trattati: spiccano Giacomo Leopardi, il turismo, i dieci anni in Parlamento di Luisa Gnecchi, la nuova Piazza Tribunale di Bolzano, e altro ancora.

Inoltre nel sito del Centro di Cultura dell’Alto Adige è stata attivata da poco la pagina delle “Recensioni”.

 

Nella sezione “LIBRI” sono recensite pubblicazioni del 2017 e 2018, e allo stato attuale il lettore trova il resoconto critico dei seguenti volumi:  

La lettera sovversiva. Da don Milani a De Mauro, il potere delle parole di Vanessa Roghi (recensione di Nazario Zambaldi)

Virgilio, Ovidio, Boccaccio, Marlowe, Metastasio, Ungaretti, Brodskij
Didone La tragedia dell’abbandono,
a cura di Antonio Ziosi (recensione di Massimo Bertoldi)

L’età dei maestri. Appia, Craig, Stanislavskij, Mejerchol’d, Copeau, Artaud e gli altri di Mirella Schino (recensione di Massimo Bertoldi)

L’invenzione dei giovani di Jon Savage (recensione di Andrea Felis)

Thornill di Pam Smy (recensione di Andrea Felis)

Non sono razzistama di Luigi Manconi e Federica Resta (recensione di Andrea Felis)

Il teatro lancia bombe nei cervelli. Articoli, critiche, recensioni 1915-1920 di Antonio Gramsci, (recensione di Massimo Bertoldi)

 

La sezione “SPETTACOLI E MOSTRE” raccoglie recensioni di rappresentazioni teatrali recentemente applaudite a Bolzano, ma anche altrove. In merito si parla di:

The Prisoner, Testo e regia di Peter Brook e Marie-Hélène Etienne, prod. C.I.C.T. – Théâtre des Bouffes du Nord (recensione di Nazario Zambaldi)

I Cavalieri di Aristofane, prod. Teatro Stabile di Bolzano (recensione di Alessandra Limetti)

Fräulein Else di Arthur Schnitzler, prod. Piccolo Teatro Carambolage (recensione di Massimo Bertoldi)

Batracomiomachia di Giacomo Leopardi, prod. teatroBlu e musicaBlu  (recensione di Massimo Bertoldi)

La moglie di Cinzia Spanò, prod. Teatro dell’Elfo, (recensione di Massimo Bertoldi)





 

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22/11/17 - COMUNICATO STAMPA

È in distribuzione da lunedì 13 novembre il numero di ottobre 2017 del “Cristallo”. È  possibile acquistarlo nelle librerie oppure ordinarlo direttamente alla casa editrice Alphabeta.

Per le modalità di acquisto o di sottoscrizione di un abbonamento vedi QUI oppure sul sito edizioni alphabeta, dove è presente, tra le novità in libreria, l'indice degli articoli contenuti in questo numero.

Copie arretrate del Cristallo possono essere ordinate al Centro di cultura dell'Alto Adige, Galleria Europa 26 – 39100 Bolzano. Si possono inoltre leggere e scaricare dalla seguente pagina web.





 

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20/11/17 - Conferenza presso Teatro Comunale di Bolzano di Marco Bernardi, Roberto Alonge e Massimo Bertoldi su “Pirandello: metateatro e mostri familiari” - 10.11.2017

Un pubblico numeroso ha preso parte alla conferenza-dibattito che, presso il Teatro Comunale di Bolzano, ha ricordato la figura del Premio Nobel Pirandello. La sera precedente, 9 novembre, si era svolta la prima di “Questa sera si recita a soggetto” con la regia di Marco Bernardi, che ha illustrato i vari passaggi nella preparazione e messa in scena di un testo complesso e sempre vivo, una pietra miliare nella drammaturgia del Novecento.

Massimo Bertoldi ha presentato il dossier dell'ultimo numero del “Cristallo”, dedicato tra l'altro a Pirandello. Due saggi originali vi sono contenuti, di Emanuela Scicchitano e di Max Bertoldi, e riguardano la ricezione odierna del drammaturgo siciliano anche in ambito scolastico e didattico e i rapporti tra Pirandello e l'attore Moissi nella cosmopolitica scena berlinese degli anni Venti.

Roberto Alonge, docente dell'università di Torino, ha portato il frutto di sue recenti ricerche sul nesso tra la scrittura teatrale e la proiezione in essa di vicende biografiche e familiari dell'autore. Tali tracce (“mostri familiari”) sono molto presenti anche nell'opera messa in scena dal TSB e coinvolgono soprattutto l'ambientazione siciliana, il rapporto matrimoniale e le inconsce pulsioni erotiche. Tutta la problematica del teatro pirandelliano è al centro anche di un nuovo volume delle Edizioni di Pagina, illustrato nel corso della conferenza.





 

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08/11/17 - “Pirandello: metateatro e mostri familiari” incontro con Roberto Alonge, Marco Bernardi e Massimo Bertoldi venerdí 10 novembre alle 17.30 nel foyer del Teatro Comunale.&l

Mentre continuano in Italia e nel mondo le manifestazioni per i 150 anni della nascita di Luigi Pirandello, anche Bolzano partecipa all’evento con un appuntamento particolare: venerdì 10 novembre alle ore 17.30 nel foyer del Teatro Comunale di Bolzano (Piazza Verdi 40), il Teatro Stabile di Bolzano, la Biblioteca provinciale italiana Claudia Augusta, in collaborazione con “Il Cristallo. Rivista di varia umanità” propongono un incontro a ingresso libero dedicato al Premio Nobel per la letteratura che si presenta tanto ricco di contenuti quanto interessante per la partecipazione di voci diverse per ambito e competenze culturali, come Roberto Alonge, docente dell’Università di Torino e autore di fondamentali studi pirandelliani, Marco Bernardi, regista dello spettacolo “Questa sera si recita a soggetto” in scena dal 9 al 12 novembre al Comunale di Bolzano e lo studioso e critico teatrale Massimo Bertoldi. A moderare la conferenza sarà Massimo Bertoldi che si occuperà di Alexander Moissi, celebre attore italo-austriaco molto caro al drammaturgo siciliano. La parola poi spetterà a Roberto Alonge, che illustrerà il libro da poco pubblicato per Edizioni di Pagina “Pirandello fra metateatro e mostri familiari. Intorno a questa sera si recita a soggetto per la regia di Marco Bernardi” a cura di Ivan Pupo, in cui è presente un saggio dedicato a “Questa sera si recita a soggetto”, commedia della quale parlerà il regista Marco Bernardi di fatto il giorno dopo il debutto di questa seconda produzione dello Stabile.





 

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06/11/17 - La rivista Il Cristallo in libreria. A giorni l'uscita che celebra l'anniversario di nascita di Martin Lutero, Luigi Pirandello e Antonio Gramsci.

Il secondo e ultimo numero del 2017 della rivista di varà umanità tratta la rappresentanza e i flussi elettoriali tra gli italiani nei comuni altoatesini, la revisione dell'art. 19 dello statuto d'autonomia, l'eredità di Antonio Gramsci, Norbert C.Kaser e la sua Brunico, poi Venezia-Nordest-Tirolo: un'idea diversa di storia e legami comuni. Racconta i 40 anni di Radio Tandem e i 700 anni di Merano, la mostra su Martin Lutero a Castel Tirolo e Luigi Pirandello a 150 anni dalla nascita.





 

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24/05/17 - Di ritorno dal TRENTO FILM FESTIVAL - MONTAGNA, SOCIETA’, CINEMA, LETTERATURA
Terremoto Nepal: due anni di aiuti per la ricostruzione

Le montagne sono la cifra della nostra umanità, il senso inclusivo della nostra gioiosa piccolezza.
Le montagne sono altipiani, selle, valli, forcelle, alpeggi, diedri, cime, vette, boschi, laghetti glaciali solitari, orridi incassati, paesaggi mozzafiato, lontani profili di creste a sei tinte di verde, salite dove finisce la vegetazione e comincia l’esclusiva del regno minerale... manti nevosi, ghiacciai a canne d’organo, crepacci, nubi basse, guglie di ghiaccio antico dai riflessi azzurri, desolanti crateri di sfasciumi morenici a testimoniare sconvolgimenti climatici...
Non è mai stato semplice, invece, definire il senso dell’andar per montagne: la ricerca dei propri limiti e di se stessi? Il desiderio di libertà, di wilderness, dell’intima felicità? Misurarsi con l’estremo, il tragico, l’oltre, cioè con la sindrome di Ulisse?
Al Festival di Trento, ogni anno, si gravita intorno a questi interrogativi e le storie di alpinismo raccontano e celebrano l’ingegnosità, il coraggio e l’intuizione dell’uomo nel superamento delle difficoltà e dei rischi.
Da 65 anni, ogni fine d’aprile una vasta e variegata umanità, dalle diverse lingue, si dà convegno nella città di Trento. Sono gli appassionati di montagna, gli alpinisti professionisti e quelli non-professionisti perchè hanno un altro mestiere di base, i climber/arrampicatori, gli escursionisti, gli esploratori, gli scienziati, gli scrittori, i registi, i fotografi, i giornalisti... Tutte le generazioni sono rappresentate nelle 70.000 presenze registrate in questa edizione 2017, disseminati per 11 giorni e sparsi in 42 eleganti palazzi del centro storico, davanti a 153 film e 148 appuntamenti per ascoltare e interrogare 260 ospiti, per visitare 10 mostre tematiche. Tra questi si considerino i 1380 studenti coinvolti nel Progetto Scuola. Numeri impressionanti e importanti in controtendenza rispetto all’emergenza relazionale, alla caduta libera delle buone pratiche di cittadinanza, allo svuotamento delle agorà.
Questo Festival anno dopo anno è in grado di stupire! Con intrecci di percorsi, trame di visioni, tessuti di narrazioni. Tocca all’inossidabile Reinhold Messner aprire il sipario con una stupefacente idea: raccontare “il fascino dell’impossibile” nella quarta dimensione delle montagne. All’altezza, larghezza, profondità, egli aggiunge la coordinata satellitare per ripercorrere lo sviluppo dell’alpinismo attraverso 13 cime leggendarie tra cui i nostri Monte Bianco e Cervino, l’Aconcagua, l’Everest, il K2, il Nanga Parbat, l’Annapurna, il Gasherbrum. Italiano altoatesino Messner è l’alpinista, esploratore e scrittore, più famoso al mondo; ha riportato in auge l’arrampicata libera nel 1968 rendendosi protagonista del primo VII grado in libera. Il suo nome è legato a innumerevoli esplorazioni e scalate ma è noto al grande pubblico per essere stato il primo uomo a salire tutte le 14 cime oltre gli 8.000 metri, spesso da versanti o in condizioni di eccezionale difficoltà, poi replicandone alcune senza bombole d’ossigeno. Oltre alla prima serata d’apertura Messner si ripropone nei giorni successivi come regista di Still Alive - Dramma sul Monte Kenya, un film in anteprima basato su una storia realmente accaduta nel 1970: un alpinista austriaco precipitato in parete fu soccorso dopo dieci giorni e miracolosamente tratto in salvo da una squadra del Soccorso alpino tirolese catapultata dalle Alpi all'Africa Orientale.
Una successiva serata è condotta da Fausto De Stefani: “Nepal tra sogno e realtà” con finalità solidali in quanto l’incasso raccolto andrà alla Rarahil School di Kirtipur-Kathmandu. Con l’associazione Senza Frontiere ha costruito 5 scuole per bambini senza fissa dimora in Nepal. Attualmente è in fase di realizzazione un ambulatorio. Da solo attraverso centinaia di iniziative ogni anno raccoglie innumerevoli fondi. È stato il secondo alpinista italiano, dopo Reinhold Messner, a salire tutti gli 8000 metri del pianeta (1983-1998).
Discutibile lo stile della serata “Metànoia”, condotta dagli eccezionali alpinisti Thomas Huber e Stephan Siegrist, per l’eccessiva rappresentazione del culto di se stessi e, in evidente stridore con il tema, una parola greca che significa cambiamento della mente e dello spirito, hanno peccato di protagonismo laddove non ce n’era bisogno: l’arrampicata alla difficile parete Nord dell’Eiger parlava da sè. Hanno ripetuto la direttissima di 25 anni prima, della cosiddetta rinascita, compiuta dall’americano Jeff Lowe, oggi gravemente malato; sul palco a rappresentarlo la moglie Connie.

Di tutt’altro taglio la serata-evento con Mira Rai, per l’umiltà, la solarità e il naturale entusiasmo di ragazza nepalese che ha commosso il mondo essendo riuscita a superare la triste e drammatica condizione di soldato-bambina per diventare un’atleta da record nel trail-running (la corsa in ambienti montani), scavalcando i numerosi ostacoli sociali e culturali del suo Paese e unendo agli straordinari successi sportivi, il suo impegno a difesa dei diritti delle donne.
Ai tavolacci della mensa l’atmosfera è quella dei rifugi d’alta quota. Prossimità, convivialità, saluti, incontri, brindisi sonori, fitte conversazioni... pareri concordi sui piatti tradizionali proposti dai cuochi volontari, ad esempio el tonco del pontesel a base di polenta di grano saraceno e spezzatino di manzo a km zero. Acclamazioni per l’amaro autoprodotto con tredici erbe trentine. L’andirivieni di grappe e grappini... l’immancabile bicchiere della staffa! Mi avvicino a Kurt Diemberger, leggendario alpinista austriaco, i suoi amici di tavola si stringono e mi lasciano un pezzetto di panca, ringrazio, appoggio il mio grappino e comincio l’intervista. “Nella dedica di un tuo libro mi hai scritto che la barriera della fatica protegge i tesori della montagna...” Kurt: “alle volte l’uomo lungo la sua storia si è comportato come una cavalletta distruttrice, portando ovunque devastazione e saccheggio. Ecco perchè la natura lo colpisce con il torpore della fatica, fermandolo”. “Quando ti è successo di percepire la tua metanoia? In quali momenti ricordi un’improvvisa illuminazione, un’intuizione fondamentale?” Kurt:“ veramente, non una sola volta, ma innanzitutto nella discesa dal Chogolisa dopo la caduta di Hermann Buhl ... Qualcosa o qualcuno mi ha guidato giù, attraverso la nebbia, evitandomi i crepacci ... A volte mi sembrava persino una voce... Nel mio libro "Il Settimo Senso" l'ho chiamato: il pilota invisibile”.
Kurt Diemberger “cineasta degli ottomila” è il solo alpinista vivente con due prime ascensioni assolute oltre gli 8000 mt. Nel 1957 con Hermann Buhl conquistò il Broad Peak, senza portatori e senza respiratori. Nel 1960 il Dhaulagiri. Dopo molti anni dedicati a viaggi avventurosi, nel 1978 scala il Makalù (8481 mt) e l’Everest (8848 mt) realizzando il primo film in sonoro sincrono della storia delle vette. Dopo il Gasherbrum II (8035 mt) torna ripetutamente sul K2 fino alla tragedia del 1986: dopo l’arrivo in vetta nella bufera persero la vita Julie Tullis e altri quattro compagni. Nella catena dell’Hindukush ha legato il suo nome a prime ascensioni di vari seimila e settemila. I suoi libri sono tradotti in 15 lingue.
Rivedo con piacere l’alpinista Mario Corradini (nella foto con Sir Edmund Hillary e, a destra, Krzysztof Wielicki). “Costruttore e riparatore di scuole”, dalle pagine di questo giornale lanciammo una colletta a favore della sua meravigliosa ed efficiente ONLUS CIAONAMASTÈ. Nell’edizione di giugno 2015 venne dedicato ampio spazio al tragico terremoto di Kathmandu che provocò 10.000 morti, l’innalzamento del suolo di un metro, valanghe, slavine, compreso il Campo Base Everest (18 alpinisti deceduti). Gli chiedo un aggiornamento a due anni dal dramma: “ La scuola elementare di Randepu era da mettere in sicurezza mentre le scuole di Jungal Dada e di Barkugat in Solokhumbu necessitavano di una parziale ricostruzione. Fin da subito l’associazione Ciao-Namastè ha messo a disposizione dei residenti il materiale per iniziare i lavori. Ultimate le ricostruzioni siamo passati alla realizzazione di una nuova scuola, con servizi e acqua corrente, avviando una nuova raccolta fondi per garantire un modesto ma dignitoso stipendio ai due maestri”. Ogni anno l’alpinista e alcuni soci della Onlus, si recano al villaggio di Randepu per controllare il regolare svolgimento dell’attività e, al rientro, rendicontare in modo dettagliato a quanti hanno contribuito, indicendo conferenze e incontri pubblici. L’inesauribile Mario Corradini alterna saggiamente la solidarietà con le imprese alpinistiche: è buon conoscitore delle cime del Trentino, delle granitiche pareti degli Alti Tatra in Slovakia, degli Alti Tauri in Austria, della Sierra Nevada in Spagna. Ha scalato il Kilimanjaro in Tanzania, il Carihuayrazo e l’Illiniza in Ecuador, il Manaslu (8163 mt.) in Himalaya.
Mi sposto al tavolaccio accanto al banco delle spine di prosecco e birre fresche, non tanto - con tutto il rispetto - per il gota del CAI qui radunato (il presidente generale Torti, il vice Montani, l’antropologo Annibale Salsa del direttivo centrale...) quanto per Sergio Fant, il cuore pulsante delle selezioni cinematografiche. “Da qualche anno non esiste più la centralità del tema montagna. Qual tipo di aspettative avete colto dalle ultime generazioni? E in che modo questo può avere condizionato un distacco o un proseguimento rispetto alle linee dei padri del festival giunto alla sua 65’ edizione?” S. Fant: la cultura della montagna è sempre stata presente… piuttosto il tema della montagna alpinistica non ha più la forte centralità di prima: intorno sono germogliate altre cose… tematiche di esplorazione, argomenti culturali di attualità, temi ambientali…Così facendo anche i protagonisti dell’alpinismo ne guadagnano per gli scambi che si generano… d’altra parte gli stessi alpinisti al loro ritorno dalle spedizioni ci raccontano che in fondo rimangono le cose conosciute, imparate, i luoghi e le culture… Quest’anno si parlava di superare i confini e proprio gli alpinisti sono stati pionieri in questo; poi su quelle tracce, vie già aperte, riusciamo a ritornare per raccontare altre storie, si pensi all’Himalaya e a ciò che possiamo imparare in termini di culture altre, di sociale... le Ande in Sud America, le cime patagoniche… per cui la montagna resta al centro mentre l’alpinismo dalla varietà della programmazione può trovare nuove storie da raccontare. “Nel film Sherpa Stew c’è un significativa frase: quando si muovono i nostri passi con prossimità alla morte si torna alla normalità di vita detestando le frivolezze. Ti chiedo se gli elementi dominanti nella scelta delle proiezioni siano quelli dell’estremo, del tragico e dell’oltre?” S. Fant: la selezione vien fatta in modo più prosaico non vi è nessuna struttura rigida. L’impegno è di far funzionare questo puzzle mettendo tutte le tessere al posto giusto e poi lasciare che siano gli spettatori a trovare questi link-legami. Il festival viene preparato in un anno e mezzo per cui tutto quello che sembra accadere in sincrono nell’arco di una settimana è il frutto di un lavoro diverso e lungo. Infine vorrei segnalare l’impegno del Festival per la memoria del terremoto: è ripercorsa in TRUMBLING MOUNTAIN, un film che racconta quel terremoto un anno dopo nella valle del Lantang… nella serata eventi con Fausto De Stefani.

Straordinario questo Festival per la complessa grammatica che ha saputo costruire e per la semplice diretta comunicazione, per la multimedialità e per lo specifico tematico... ma soprattutto per la possibilità di incontrare i grandi testimoni del passato e del presente, perchè le loro vite, le loro vicende ci aiutano ad orientare meglio il nostro tempo.

Gianni Penazzi@infinito.it

 

Riferimenti per donazioni a CIAONAMASTÈ onlus:
Progetto scuola e ambulatorio (http://ciaonamaste.xoom.it)
A cura dell’alpinista MARIO CORRADINI - ciaonamaste@virgilio.it -
C/C intest CIAONAMASTE' presso la Cassa Rurale Pinetana Fornace e Seregnano
Causale: Ciaonamastè per i terremotati del Nepal
IBAN : IT 51 M 08316 34330 000000019900





 

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16/05/17 - A giorni in libreria il nuovo numero del CRISTALLO

 

210 pagine – 11 Euro
direttore Carlo Bertorelle
grafica Sergio Camin

 

contributi di Adina Guarnieri, Sabrina Michielli, Ferruccio Cumer, Günther Pallaver, Alessandra Limetti, Andrea Marcellino, Stefano Zangrando, Barbara Gramegna, Matthias Abram, Salvatore Saltarelli e altri

Tra i temi in evidenza: l'accoglienza “fredda” nella ricca provincia altoatesina; Forum dei 100 e Convenzione per l'autonomia; vie, chiese e castelli nella storia e nel paesaggio; i Cantos di Ezra Pound; la cura dei genitori che invecchiano; la valutazione delle competenze scolastiche; romanzi e traduzioni nell'area regionale.

 

In vendita presso Cappelli, Mardi Gras, Ubik, Athesia a Bolzano; Weger a Bressanone; Alte Mühle a Merano.

Negozio online: edizionialphabeta.it (seguire il link per il sommario completo)

Abbonamento annuale: presso Centro di cultura dell'Alto Adige – www.altoadigecultura.org





 

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24/03/17 - Dibattito sulla musica classica e contemporanea oggi

Conferenza sul dossier del CRISTALLO - ottobre 2016

Grazie ai relatori e ai molti partecipanti.
Abbiamo avuto, una volta tanto, una vera discussione di merito sulle condizioni attuali e sul futuro delle varie istituzioni musicali e dei programmi che svolgono in Alto Adige. Le voci critiche raccolte possono e debbono essere ascoltate. La conferenza all'Istituto musicale Vivaldi di ieri è stata la conferma del compito positivo che la nostra ricerca e la nostra rivista svolgono per la vita culturale e sociale della provincia, con l'ambizione di unire il passato al presente e al futuro. Il dibattito sulla musica va avanti anche con due interventi critici che saranno pubblicati sul numero del Cristallo di imminente uscita in aprile.

Carlo Bertorelle

Nella foto da sinistra: Carlo Bertorelle, Josef Lanz, Giacomo Fornari e Massimo Bertoldi





 

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13/03/17 - Invito alla presentazione del dossier

150 anni dopo Ferruccio Busoni, la musica classica e contemporanea in Alto Adige oggi.





 

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03/03/17 - Sulla ricezione di Josef Mayr-Nusser nella sua terra. Ricordi sparsi del figlio semi-emigrato.

Il prossimo 18 marzo Josef Mayr Nusser sarà beatificato nel Duomo di Bolzano. Non sempre però il mondo locale ha accettato l'esempio di questo martire dell'opposizione antinazista. Su Il Cristallo di aprile 2015 lo abbiamo ricordato con un articolo del figlio Albert Mayr.

Folle o eroe (Tor oder Held), così Monsignor Josef Kögl, vicario generale della diocesi di Trento per la parte di lingua tedesca, intitolò il suo scritto del 1946 dedicato a Josef MayrNusser. Con lucide argomentazioni Kögl cercò di spiegare l’alto significato del gesto di mio padre, del rifiuto cioè di far parte delle SS, il corpo militare/terroristico direttamente al comando di Hitler. Kögl cercò di spiegarlo a una popolazione sudtirolese ancora traumatizzata, da un lato, dalla guerra, e, dall’altro, dalle feroci divisioni tra coloro che avevano ceduto alle promesse (del resto assai improbabili) della propaganda nazista optando, nel 1939, per il trasferimento nel Reich, e gli altri, anti-nazisti convinti o anche semplicemente persone di buon senso che invece avevano scelto di rimanere nella loro terra. Kögl si adoperò anche con tenacia affinché i resti di mio padre, dopo il rientro da Erlangen, venissero sepolti nel muro della chiesetta di Stella di Renon. Quella di Kögl fu per lunghi anni quasi una vox clamantis in deserto, certamente la base della Chiesa cattolica per parecchio tempo ebbe una certa difficoltà a comprendere e apprezzare la scelta di JMN. Vi era naturalmente il gruppo di sacerdoti, in primis Josef Ferrari, ma anche Hugo Nicolussi, Alfons Werth, Heinrich Demanega, che erano stati o ancora erano attivi nell’Azione Cattolica e perciò conoscevano da vicino la figura e l’operato di mio padre. Ma nelle valli e sui monti i parroci, a quanto pare, non avevano gli strumenti (e forse neppure la voglia) per cercare di sapere, di capire il gesto di mio padre. Purtroppo la “Autoritätsgläubigkeit” (la fede – cieca – nell’autorità), così diffusa nel mondo di lingua tedesca, non si era fermata davanti al clero. Un’eccezione molto significativa era ed è quella di Josef Innerhofer, per molti anni direttore del «Katholisches Sonntagsblatt», che seppe dare sempre il giusto risalto alla figura di JMN, sia nell’organo da lui diretto sia in numerose altre pubblicazioni. Inoltre il clima politico dopo il 1945 (e fino agli anni 70) non era certo favorevole a una “Aufarbeitung” (elaborazione) di quanto era avvenuto negli anni precedenti la guerra e durante la guerra stessa. Alla generazione dei padri fondatori della SVP, di ispirazione antinazista e antifascista, alla quale dobbiamo tra l’altro la “via Mayr-Nusser” che conduce al maso, era presto succeduta un’altra che – probabilmente anche in parziale buona fede – indicava la lotta etnico-culturale contro l’oppressore italiano come priorità assoluta. Ciò, oltre a semplificare assai il programma politico, aveva anche il vantaggio di offrire una scusa per non confrontarsi con le vicende degli anni 30 e 40, e di focalizzare la riflessione storica principalmente sulla (innegabile) oppressione da parte dei fascisti. In ciò la SVP era indubbiamente aiutata dalla persistenza di nutrite e arroganti sacche fasciste a Bolzano città. Da parte della dirigenza del partito di maggioranza sudtirolese non veniva dunque espressa – a parte alcune lodevoli eccezioni – una riconoscibile linea antinazista. Questo probabilmente era anche dovuto al fatto che nella ex-madrepatria, l’Austria, la denazificazione non procedeva a gonfie vele e anche nella Baviera governata dalla CSU (con la quale la SVP cominciò a stringere legami sempre più stretti) questo processo era meno accentuato che in altre zone della Repubblica Federale Tedesca. Purtroppo anche i piccoli, sfortunati e dunque effimeri partiti di lingua tedesca di ispirazione socialdemocratica non ebbero il coraggio di pronunciarsi nettamente per un’elaborazione di quegli anni. Ma sembrerebbe che neanche le sinistre organizzate di Austria e Germania fossero particolarmente interessate a far partire un discorso in questo senso almeno tra i giovani sudtirolesi. Questa era almeno l’impressione che ricavai dalle visite che ebbi durante l’anno della mia presidenza della Südtiroler Hochschülerschaft (1964): vennero a trovarmi in ufficio esponenti del Riarmo Morale (organizzazione forse di nobili intenti, ma sicuramente non di sinistra) e di altre forze, naturalmente anche gli immancabili rappresentanti di gruppi che volevano aiutare i “lottatori per l’indipendenza del Sudtirolo” (Freiheits - kämpfer), ma mai neanche uno straccio di esponente della SPÖ o SPD. E la sinistra italiana? Anche lì pare sia prevalsa, per lunghi anni, una linea “comoda” (per quanto riguarda la tematica che qui viene trattata): i crucchi erano comunque stati quasi tutti nazisti convinti, o almeno filo-nazisti, e dei quattro gatti che non lo erano stati era troppo faticoso occuparsi. Era già abbastanza difficile cercare di sensibilizzare un po’ verso sinistra il variegatissimo gruppo di lingua italiana su cui il canto delle sirene dell’MSI faceva ancora (troppa) presa. Vi erano delle eccezioni, naturalmente: da sempre l’ANPI deponeva una corona sulla tomba di famiglia dei Mayr-Nusser (dove figura anche il nome di mio padre, benché non sia mai stato sepolto lì). Il compianto Andrea Mascagni, che, tra l’altro era stato mio insegnante al conservatorio e sin dall’inizio un grande estimatore di mio padre, conveniva che la sinistra italiana non avesse fatto degli sforzi per avvicinare i giovani sudtirolesi e tentare un’elaborazione comune delle vicende legate a fascismo e nazionalsocialismo. Nella chiesa di lingua italiana vi era il continuo e appassionato interessamento di don Cristofolini, caporedattore del settimanale «Il Segno», ma non ricordo altri sacerdoti altrettanto coinvolti. Un impulso importante e imprevisto a ravvivare la discussione – ormai un po’ sopita – su JMN venne dato dal regista e autore Reinhold Iblacker SJ che per l’ORF nel 1978/79 realizzò un documentario su mio padre nell’ambito di una serie su personaggi della Resistenza. Iblacker, da navigato uomo dei media, non aveva remore a porre ai suoi interlocutori domande dirette e scomode. Così nel film troviamo uno spaccato delle valutazioni che dei sudtirolesi, giovani e anziani, davano del gesto di mio padre, valutazioni che spaziano dal consenso incondizionato allo smarrimento imbarazzato, al rifiuto tagliente. Nell’ambito di queste interviste si ebbe, finalmente, un riconoscimento esplicito da parte della gerarchia cattolica, con l’allora vescovo Gargitter che dichiarò di considerare JMN un martire della fede.

I materiali testuali del film Iblacker li raccolse nel libro Keinen Eid auf diesen Führer. Josef Mayr-Nusser, ein Zeuge der Gewissensfreiheit in der NS-Zeit. Tyrolia, Innsbruck 1979. Durante la presentazione del libro a Bolzano nel Bar Gummer, successe che, dopo le parole di Iblacker, si alzò Toni Ebner sr., caporedattore del «Dolomiten», per dichiarare: «Libri di questo tipo non dovrebbero essere pubblicati». E nelle pagine delle lettere nel giornale da lui di retto presto divamparono le polemiche tra coloro che non esitavano a esaltare nostalgicamente le virtù soldatesche della cieca obbedienza agli ordini e all’“eroismo” in battaglia, e i sostenitori di mio padre e del suo gesto. Qualche anno dopo, grazie al coraggio di una minuta casa editrice, SONO, che aveva già pubblicato in italiano il libro di Franz Thaler, e con il sostegno della CGIL (sostegno invece negato dalla Curia) uscì la traduzione italiana del libro di Iblacker. Peter Egger, docente presso il seminario di Bressanone, figlio di Pepi che era stato insieme a mio padre nell’Azione Cattolica, con grande impegno lanciò negli anni 90 l’iniziativa per la beatificazione di mio padre, tema sul quale tornerò più avanti. Insieme al regista Rosa, realizzò per la RAI di Bolzano un secondo film nel quale, caduto il muro, si potevano vedere anche le località (ora polacche) in cui mio padre si era trovato al momento del giuramento e durante la prigionia prima del trasporto verso Dachau. Intanto Francesco Comina, che per qualche tempo era succeduto a don Cristofolini nella direzione de «Il Segno», e figura di spicco della locale “Pax Christi”, venne fortemente attratto dalla figura di mio padre, dedicandogli due libri. Particolarmente il secondo ebbe e ha tuttora un buon successo e ha contribuito a far conoscere JMN oltre i confini provinciali. Inoltre, come direttore del Centro per la Pace del Comune, organizzò e continua a organizzare convegni dedicati a mio padre e altre figure significative della resistenza. Nel complesso è da constatare un interesse più vivace degli altoatesini verso mio padre, forse dovuto anche a un sen so di colpa per aver chiu so gli occhi per tanti anni nei confronti della pur piccola, ma comunque significativa resistenza nella provincia e all’assenza di quell’imbarazzo che, pare tuttora condizionare molti sudtirolesi. Nel frattempo il ruolo di “postulatore” per il processo di beatificazione fu trasferito – per ragioni che non mi sono mai state spiegate formalmente – dal dottor Peter Egger al dottor Innerhofer, che si adoperò e si adopera con successo sia a portare avanti il processo sia a far conoscerne i progressi. Questo ha senza dubbio contribuito a rendere più popolare la figura di JMN; pare che la prospettiva di un secondo beato locale – dopo il quasi dimenticato Beato Arrigo di Bolzano – stuzzichi anche la curiosità degli atei e agnostici nostrani. Se e quando la beatificazione avverrà c’è da augurarsi che, da un lato, la Chiesa cattolica sudtirolese, ma non solo questa, affronti con maggior decisione lo spinoso tema del comportamento del cristiano vis-à-vis con un regime totalitario e criminoso, dall’altro che sia i responsabili nelle amministrazioni, sia la popolazione stessa vogliano finalmente elaborare fino in fondo gli anni 30 e 40. Concludendo: ho voluto stare entro i limiti di spazio indicatimi dall’editore, perciò alcuni aspetti e persone non hanno avuto il risalto che meriterebbero; non sono uno storico e mi prendo la responsabilità della soggettività di quanto scritto.





 

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07/12/16 - Si comunica l'uscita della rivista “Il Cristallo” - n. 2- anno LVIII- ottobre 2016

(Deutsch folgt unten)

La rivista, pubblicata a cura del Centro di cultura dell'Alto Adige e dall'editore Alphabeta Verlag, consta di 176 pagine, è in vendita nelle librerie al prezzo di 11 euro o si può ricevere per abbonamento.

Nel numero attuale il dossier di 50 pagine è dedicato alla musica classica e contemporanea in Alto Adige, nella ricorrenza dei 150 anni da Ferruccio Busoni. Si tratta di un'ampia carrellata sulle diverse istituzioni musicali e sugli eventi più importanti, gli autori sono esperti e musicisti come Andrea Bambace, Giacomo Fornari, Josef Lanz, Peter Paul Kainrath e molti altri.

L'editoriale del direttore denuncia la falsità dei miti identitari e la vuota retorica autonomistica, di cui le contorte vicende del Konvent e le campagne strumentali sul “declino” italiano sono dimostrazione. Anche la vendita del quotidiano Alto Adige al gruppo Athesia è criticata come rischiosa forma di monopolismo nell'informazione. Pezzi forti del numero in distribuzione sono due analisi critiche di recenti leggi provinciali: la legge sulla “buona scuola” e la legge sulla promozione della cultura. Sono ambedue campi nei quali si nota una eccessiva invadenza della politica provinciale e del potere burocratico. Toni Serafini e Stefan Perini analizzano le sperequazioni sociali ed economiche in provincia e in Europa, mentre Renate Mumelter e Leonardo Gandini approfondiscono il fenomeno della produzione cinematografica oggi, a livello locale e nazionale, e i suoi cambiamenti. Diverse altre rubriche, di recensioni e corrispondenze, co mpletano il “Cristallo” che, tra l'altro, non manca di trattare il centenario di Cesare Battisti e la metodologia didattica del Clil.

Il sito dell'editore www.edizionialphabeta.it

IL DIRETTORE
Carlo Bertorelle

 

(DE)

Die Herbstnummer der Kulturzeitschrift Il Cristallo ist da!

Eine der zentralen Fragen, die sich die seit über 50 Jahren erscheinende Zeitschrift diesmal stellt, ist: wo steht die klassische und zeitgenössische Musik in Südtirol? Wer organisiert? Wer spielt? Welches Publikum hört sie an? Wieviele Festivals gibt es? Es wurde der Status Quo erhoben, um Neugier zu wecken, Neu- oder Wiederentdeckungen anzuregen.

Herausgekommen ist ein fast 50 Seiten dickes Dossier mit dem Titel Zum 150. Geburtstag von Ferruccio Busoni, die klassische und zeitgenössische Musik in Südtirol, heute. Darin stellt sich die heimische Musikwelt vor. Andrea Bambace, schreibt über die Vorreiterrolle jenes Musikers, nach dem der weltberühmte Pianistenwettbewerb in Bozen benannt ist: Ferruccio Busoni. Es gibt Beiträge über seine Jugendkonzerte in Bozen (von Giuliano Tonini) sowie über Busonis weniger bekannte Tätigkeit in den Bereichen Oper und Dramaturgie in Zürich (hervorragend recherchiert von Massimo Bertoldi). Was nun die Südtiroler Klassik und die zeitgenössische Musik betrifft, so spannt der Musikologe Giacomo Fornari einen allgemeinen Bogen und lässt dann die Veranstalter selbst zu Wort kommen: Josef Lanz (Musik Meran, etc.), Daniele Spini (Haydn Orchester), Peter-Paul Kainrath (Bolzano Festival Bozen), Andreas Cappello (Meraner Musikwochen) und viele andere mehr. Sie beschreiben das reichhaltige interkulturelle Angebot, bei dem auch das kleine aber feine Max Reger Festival (Stephan Kofler), die Südtiroler Operettenspiele (Enrico Gerola) und das oft auf internationaler Tournée spielende Ensemble Conductus (Marcello Fera) nicht fehlen dürfen.

Die kulturpolitischen Themen widmen sich in dieser Ausgabe einer sehr genauen Analyse des neuen Schulgesetzes durch Claudio Vidoni, der durch seine jahrelange Tätigkeit in der Verwaltung der italienischen Schule des Landes zu den Top-Fachleuten zu diesem Thema zählt. Deshalb wird dieser 20-seitige Artikel auch als eigenständig erscheinendes Infoblatt gratis an Schulen und Interessierte verschickt.

Unter die Lupe genommen wird auch das neue Kulturgesetz. Kulturjournalistin Elfi Reiter hat mit den zwei dafür verantwortlichen Landesräten Philipp Achammer und Christian Tommasini gesprochen.

Chefredakteur Carlo Bertorelle geht in seinem Editorial auf die Floskeln in der Autonomiedebatte und den Mythos Identität ein und befasst sich mit dem angeblichen Desinteresse der italienischen Sprachgruppe am sogenannten Konvent.

Das politische Geschehen der ersten sechs Monate des Jahres wird in den Cronache politiche alto-atesine von Alessandra Zendron kommentiert. Thomas Benedikter befasst sich mit dem Thema Autonomie und veröffentlicht dazu Fotos aus seiner Privatsammlung.

Kulturelle und sozial-ökonomische Argumente runden die übliche Vielfalt ab, Renate Mumelter erzählt vom langen Weg, den die Bozner Filmtage bis hin zum heutigen Bolzano Filmfestival Bozen zurückgelegt haben. Der Filmwissenschaftler Leonardo Gandini geht auf das Phänomen der Festivals ganz allgemein ein und beleuchtet Filmfestivals bei denen Filme und Schauspieler die Stars waren genauso wie Philosophie- und Literaturfestivals, wo Bücher und vor allem ihre Autoren viele Menschen anziehen.

Die Buchbesprechungen und Kulturbriefe zeigen, dass “Il Cristallo” den Untertitel Rassegna di varia umanità nicht umsonst trägt. In diesem Abschnitt reichen die Themen von Cesare Battisti bis zur viel diskutierten CLIL-Methode.

Weitere Infos unter: www.edizionialphabeta.it

“Il Cristallo”, n. 2, 2016, 176 Seiten.
Eigentümer und Herausgeber: Centro di cultura dell’Alto Adige, Edizioni alpha beta Verlag

Erhältlich in Buchhandlungen oder online auf der Webseite des Verlages, 11 Euro Jahresabo für zwei Nummern 20 Euro inklusive Postversand

Kontakt für Interviews mit Autorinnen, Autoren, Herausgebern bzw. telefonische Anfragen:
Elfi Reiter /// el.reiter@gmail /// 331.9926070 (in deutscher und italienischer Sprache)





 

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10/10/16 - Il numero di ottobre de Il Cristallo è in dirittura d’arrivo

Nella foto parte del Comitato di Redazione. Da sinistra: Carlo Bertorelle, Alessandra Limetti, Massimo Bertoldi





 

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04/10/16 - Rilanciare l'Europa - LEHREN AUS DEM BREXIT

E' uscito recentemente sulla prestigiosa rivista della SPD Neue Gesellschaft un lungo saggio di Mario Telò, docente di scienze politiche alla Universitè Libre di Bruxelles. Si parla della possibilità di rilanciare l'Europa attraverso una alleanza contro i populismi che la minacciano.
Telò collabora regolarmente anche con il Cristallo e lo ringraziamo per questo testo che compare oggi in Europa in lingua tedesca e inglese.

(scarica l'articolo)
Mario Telò
Lehren aus dem Brexit
Europäische Legitimation stärken durch eine Progressive Allianz und ein politisches Kerneuropa

 





 

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30/05/16 - Europa e Regno Unito - BREXIT o BREMAIN

Riprendiamo dall'ultimo numero di "Neues Gesellschaft", rivista storica della Spd tedesca, l'articolo di Mario Telò sulla decisiva questione del referendum inglese sulla permanenza nella Unione Europea. Tutte le questioni oggi, e sempre più, hanno a che fare con l'Europa e con le risposte che l'Unione dà o non dà nella politica estera, nella integrazione economica, nel modello di sviluppo, nel diritto d'asilo e nell'accoglienza, nella prevenzione del terrorismo. Abbiamo cercato di parlarne anche nell'ultimo numero di aprile del "Cristallo". Mario Telò è professore di scienze politiche alla ULB di Bruxelles e ha già collaborato al Cristallo.

(scarica l'articolo)
Mario Telò
Brexit oder Bremain: Hin zu einem Europa der konzentrischen Kreise

 





 

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16/05/16 - Ringraziamento

Un cordiale ringraziamento a coloro che sono intervenuti alla presentazione dell'ultimo numero del Cristallo, giovedì scorso presso l'Antico Municipio di Bolzano. In particolare a coloro che hanno preso la parola per illustrare alcuni dei contenuti della rivista e ai sei attori che hanno dato vita alla lettura scenica di “Clandestini”.

La rivista è ora in fase di distribuzione, sia per spedizione postale sia nelle librerie a partire dal 20 maggio. Ricordiamo tra l'altro, a chi ancora non lo ha fatto, di provvedere al rinnovo della quota associativa per il 2016.

Il Cristallo di aprile è stato presentato per ora anche su alcuni organi di informazione regionali e in alcune trasmissioni e interviste radiotelevisive. Sarà illustrato anche sulla rivista di teatro “www.drammaturgia.it” e nel corso della manifestazione “Esodo e confini”, presso il cinema - caffè Capitol di Bolzano dal 23 al 25 maggio (programma su www.esodoeconfini.org).

Grazie all'impegno dell'editore Alphabeta, sarà a breve disponibile – come estratto della rivista – anche il dossier Diritto d'asilo, mobilità globale, accoglienza di circa 50 pagine, che potrà essere richiesto al Centro di cultura dell'Alto Adige e alla sede di Alphabeta.

Ricordiamo infine che i collaboratori della rivista sono invitati ad una riunione allargata per analisi e commento sugli ultimi numeri e per progettare i prossimi. Tale incontro si svolgerà giovedì 26 maggio alle ore 17 presso la sede della “Dante Alighieri”, Antico Municipio, via Portici 30 – Bolzano – I piano.

 

A nome del comitato di redazione

 

Carlo Bertorelle

 











































 

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09/05/16 - Comunicato stampa

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE                                       

Si comunica l'uscita della rivista “Il Cristallo” - n. 1 - anno LVIII - aprile 2016. La rivista, pubblicata a cura del Centro di cultura dell'Alto Adige e dall'editore Alphabeta Verlag, consta di 176 pagine, è in vendita nelle librerie al prezzo di 11 euro o si può ricevere per abbonamento. Nel numero attuale il tema centrale è quello del diritto d'asilo, della mobilità e dell'accoglienza nei suoi aspetti generali e nella provincia di Bolzano con informazioni, commenti e reportage che fanno il punto sui diversi modelli possibili di integrazione e dopo le recenti tensioni al confine del Brennero. I migranti sono presenti anche con testimonianze dirette.

Nelle diverse sezioni del Cristallo si confrontano poi opinioni e saggi sulla situazione politica provinciale, sulla riforma dello statuto di autonomia, su convegni e conferenze che si sono svolte nei mesi recenti. Largo spazio è poi dedicato a mostre d'arte, a saggi letterari, alla filosofia, alle architetture urbane, a recensioni critiche.

Tra gli autori che firmano i contributi Alessandra Zendron, Massimo Bertoldi, don Paolo Renner, Giovanni Accardo, Barbara Ricci, Arnaldo Loner, Anny Ballardini, Alessandra Limetti, Monika Weissensteiner, Fabio Zamboni, Sonya Beretta, Lidia Menapace e molti altri. Per approfondimenti e dettagli, si possono consultare il sito internet della rivista www.altoadigecultura.org
e il sito dell'editore www.edizionialphabeta.it

Il numero del Cristallo sarà presentato giovedì 12 maggio alle ore 18 presso l'Antico Municipio di Bolzano (via Portici 30), in occasione di una conferenza-dibattito nel corso della quale 6 attori daranno vita ad una lettura scenica del radiodramma di Roberto Cavosi “Clandestini”, andato in onda nella serie del “Teatrogiornale” della Rai. Si allega volantino-invito all'incontro. Gli organi di informazione sono cordialmente invitati.

 

il direttore

 

Carlo Bertorelle

allegato: invito conferenza 12 maggio ore 18 a Bolzano

















































 

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14/04/16 - IL CRISTALLO aprile 2016 in uscita - direttore Carlo Bertorelle

Il dossier di questo numero del Cristallo, illustrato anche nella immagine di copertina della rivista, è dedicato al diritto d'asilo e accoglienza, nei suoi aspetti globali e locali. Carlo Bertorelle e Adel Jabbar, presentando l'argomento, respingono l'dea dello scontro di civiltà e vedono in questo tema la principale sfida su cui si gioca anche il futuro della coesione e del progetto europeo. Particolarmente interessanti l'analisi della situazione in Alto Adige compiuta da Monika Weissensteiner ed il saggio del giurista Marco Paggi sulle norme del diritto d'asilo e sul recente accordo tra Unione Europea e Turchia, che ha sollevato gravi critiche, sulla “regolamentazione” dei flussi. Vari altri aspetti della convivenza multiculturale sono approfonditi nei contributi degli esperti. L'aspetto di maggior originalità del dossier consiste forse nella raccolta, inoltre, di alcune testimonianze letterarie che documentano, anche nella voce di migranti, la elaborazione artistica di un vissuto doloroso e spaesato.

Due nuove leggi provinciali hanno investito localmente il mondo della cultura e dell'istruzione, una riguardante le nuove linee di politica culturale, l'altra che riporta a livello provinciale il piano di “buona scuola” varato lo scorso anno dal governo Renzi. Ne parlano Claudio Vidoni, esperto di legislazione scolastica, ed Elfi Reiter che ha incontrato i due assessori alla cultura
Tommasini e Achammer.

Alessandra Zendron firma in questo numero le Cronache politiche altoatesine relative agli ultimi mesi di vicende contrassegnate da una stagione incerta, di passaggio e, tutto sommato, di stagnazione della vita politica nella “provincia difficile”: partiti politici in affanno, capoluogo bloccato nella stasi commissariale dopo il prematuro scioglimento del comune, attese, rumori e manovre in attesa delle varie consultazioni indette per uscire dallo stallo su questioni come il progetto Benko, l'aeroporto, la revisione dello statuto di autonomia del 1972...

Un capitolo a parte è appunto dedicato alla “convenzione sull'autonomia” solennemente partita in gennaio, ma rapidamente incagliata in difficoltà che hanno a che fare con procedure piuttosto astratte, con problemi di rappresentatività e squilibri interni, con poca convinzione nella società. Anche la nomina e l'elezione dei 33 membri del Konvent hanno suscitato molti dubbi e da più parti si chiede una revisione di questo meccanismo che ha dato luogo ad esiti sconcertanti. Vedremo se, quando le sessioni di lavoro entreranno nel merito delle questioni, si potranno cogliere apporti davvero utili per il lungo percorso di aggiornamento dello statuto vecchio di 40 anni che è appena iniziato. Qui vediamo confrontarsi le opinioni di Gianni Lanzinger, di don Paolo Renner e di Giorgio Delle Donne, attenti osservatori ed esperti, da diversi punti di vista, della convivenza e dei diritti

Novità interessanti si colgono in campo culturale e artistico: le rappresentazioni teatrali, le mostre d'arte, la musica, convegni e conferenze, libri pubblicati. Massimo Bertoldi firma due contributi su opere drammaturgiche italiane che trattano le migrazioni e sulle due rassegne teatrali altoatesine “Altri percorsi” e “Arte della diversità”, mentre Alessandra Limetti ricostruisce la genesi e le prime fasi della lavorazione di un nuovo testo di Paolo Cagnan (Brattaro mon amour) che andrà in scena a fine aprile con lo Stabile di Bolzano

La ricognizione sugli spazi urbani presenta tre saggi originali: Maurizio Pacchiani sulle tracce della presenza razionalista nelle architetture urbane, Andrea Pintimalli sulla costruzione della chiesa e del quartiere di Cristo Re negli anni Trenta, Barbara Ricci sugli orti urbani ed extraurbani.

Nella sezione letteratura si pubblica un intervento di Raffaele La Capria sulla verità dell'opera poetica e del grande romanzo, mentre Anny Ballardini torna sulla teoria del romanzo e altri interventi si soffermano sull'opera di Guido Morselli e di giovani scrittori esordienti.

A volte una conferenza costituisce un inaspettato momento di incontro e di conoscenza o di approfondimento di autori già noti.
E' stato il caso di Raffaele Donnarumma che ha parlato a Bolzano del “comico” in Calvino, e di due cicli di seminari che, entrambi, offrono ottime occasioni di riflessione: il percorso sull'utopia organizzato dal Centro pace e i dialoghi intercultrurali promossi dalla fondazione Upad. Ne parlano Fabio Bonafè e Giovanni Accardo, mentre il filosofo Alessandro Ghisalberti ricostruisce la visione dell'utopia in Tommaso Moro.

Mostre d'arte: tre sono le rassegne, diversissime tra loro, di cui il Cristallo si occupa. La più importante come allestimento è sicuramente quella del Museion di Bolzano con le due mostre di Vezzoli. Il taglio della critica con cui Francesca Boldrer vi si confronta è inedito, in quanto gioca sul riferimento, pertinente e scientifico, alla realtà del mondo classico misurando su questo le proiezioni dell'artista. Elfi Reiter illustra invece la mostra Gestures-Woman in action di Merano Arte ed Andrea Marcellino si sofferma sul lavoro globalizzato: installazioni, foto e video di Oliver Ressler all'Arge Kunst di Bolzano.

La sezione recensioni contiene sette contributi critici ad altrettante opere uscite recentemente in ambito regionale e non.

Il Cristallo ricorda anche persone che sente affini alla propria vocazione culturale e civile. Tra queste Umberto Eco, scomparso in febbraio, con due interventi di Giancarlo Riccio e di Arnaldo Loner; mentre Sonya Beretta rievoca con intenso sentimento la figura indimenticata di Claudio Nolet, per tanti decenni animatore della rivista. Sui luoghi dove molti si intrattengono per intrecciare pensieri e scambiare commenti, Giancarlo Riccio offre un' affettuosa pagina che descrive l'atmosfera di caffè di Bolzano e di Merano in cui si leggono libri, riviste, giornali...non sono forse da immaginare come i caffè letterari dell'illuminismo, ma si tratta comunque di luoghi dove, per un po', i cellulari tacciono (o almeno dovrebbero) e anche l'onnipresente rete si ritira in buon ordine.

Il Cristallo si potrà acquistare (11 euro) dal mese di maggio nelle principali librerie della provincia o con ordine diretto alla casa editrice Alphabeta di Merano (e-mail: books@alphabeta.it; tel. 0473 210650).
La rivista si può richiedere anche al Centro di cultura dell'Alto Adige.
Pagando la quota associativa annuale al Centro (20 euro / 50 euro sostenitore), si ha diritto a ricevere a domicilio il semestrale e i supplementi; rivolgersi a Centro di cultura dell'Alto Adige – 39100 Bolzano – Galleria Europa 26.
Tel. 0471 – 970023 – e-mail: info@altoadigecultura.org.





 

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10/12/15 - PRESSEMITTEILUNG / COMUNICATO STAMPA

Uscito il nuovo numero della rivista IL CRISTALLO

Si informa che il numero 2/ 2015 della rivista “Il Cristallo” è stato pubblicato in questi giorni e può essere acquistato nelle librerie (Cappelli, Athesia, Ubik e Mardi Gras a Bolzano; Weger a Bressanone; Alte Mühle a Merano).

La storica rivista, attiva da più di 50 anni, ha recentemente ripreso la sua pubblicazione semestrale con la casa editrice Alphabeta e si presenta come voce critica di riflessione sulla vita culturale e sulla società altoatesine con uno spirito di indipendenza e di pluralismo.
Nel numero appena uscito le consuete rubriche di letteratura, teatro, musica, saggi di storia, di politica e di attualità. Il dossier è dedicato alla letteratura e al teatro oggi in Alto Adige con le principali novità emerse nelle diverse lingue: l'identità letteraria delle scrittrici e degli scrittori e i conflitti dell'appartenenza in una regione di frontiera sono analizzati da Alessandro Costazza, Massimo Bertoldi, Elmar Locher, Arnaldo Di Benedetto e Massimo Salgaro che offrono un'ampia gamma di itinerari critici. Tra le firme presenti vediamo, tra gli altri, Fabio Zamboni, Francesca Boldrer, Barbara Gramegna, Giancarlo Riccio, Giacomo Fornari, Alessandra Galeazzi, Alessandra Limetti ecc. Hans Heiss firma un'analisi della Libera Università di Bolzano a più di 15 anni dalla sua nascita e denuncia come in vari settori l'immagine che la Lub vuole trasmettere non corrisponde alla realtà. Antonio Lampis illustra la sua tesi per un turismo “culturalmente compatibile”, mentre Giuseppe Segala traccia un bilancio della presenza jazz in regione. Jakob de Chirico rievoca l'avanguardia artistica protagonista ieri e oggi, mentre Nazario Zambaldi, Anny Ballardini, Albert Mayr, Marco Bettoni Pojaghi ed altri si occupano di diversi eventi artistici. Un'ampia sezione curata da Stefania Cavagnoli e Laura Mautone si occupa della metodologia di apprendimento linguistico CLIL. Giuseppe Pantozzi, recentemente scomparso, firma una ricostruzione della storia della psichiatria in Alto Adige, replicando tra l'altro a critiche comparse in un recente volume di storici.Tra gli altri temi trattati, quello della riforma dello statuto di autonomia e l'affare Benko a Bolzano.

Una presentazione con il sommario degli articoli è sul sito internet della casa editrice Alphabeta, che pubblica la rivista: www.edizionialphabeta.it

La rivista Il Cristallo può essere ordinata on line anche presso l'editore Alphabeta Verlag (tel. 0473210650 – e-mail: books@alphabeta.it) o si può ricevere regolarmente sottoscrivendo l'iscrizione al Centro di cultura dell'Alto Adige – Galleria Europa, 26 – Bolzano. Il sito web del Cristallo apre il suo spazio di dialogo con i lettori e permette di leggere e scaricare tutti i numeri della rivista: Il Cristallo

 

il direttore

 

Carlo Bertorelle


Aktuelle Ausgabe der Zeitschrift IL CRISTALLO soeben erschienen

Die Nummer 2/2015 der Zeitschrift “Il Cristallo” ist in diesen Tagen erschienen und kann in vielen Buchhandlungen des Landes gekauft werden (Cappelli, Mardi Gras, Ubik, Athesia in Bozen; Weger in Brixen; Alte Mühle in Meran).

Die Zeitschrift erscheint nach über 50 Jahren Tätigkeit. Sie kommt zwei Mal im Jahr heraus und versteht sich als kritische Stimme, die unabhängig und pluralistisch auf die Südtiroler Gesellschaft und das kulturelle Leben im Land schaut. Die neue Ausgabe befasst sich mit ganz unterschiedlichen Themenbereichen, der Autonomie-Baustelle zum Beispiel, der Psychiatrie in Tirol und Südtirol, mit Literatur und Theater heute, den ersten 15 Jahren der Freien Universität Bozen, dem Jazz, der CLIL-Methode zum Sprachenlernen, Ezra Pound, dem PSU für Bozen und der Benko-Affäre. Dazu kommen Rezensionen. Autorinnen und Autoren sind unter anderem Antonio Lampis, Alessandro Costazza, Elmar Locher, Albert Mayr, Jakob De Chrico, Hans Heiss, Adel Jabbar, Eugen Galasso, Grazia Barbiero.

Die Zeitschrift kann direkt beim Verlag bestellt werden (Alphabeta, Tel. 0473 210650 books@alphabeta.it). Mitglieder des Centro di Cultura dell’Alto Adige erhalten die Zeitschrift kostenlos. Einschreibungen in der Europagalerie 26 in Bozen sind jederzeit möglich.
Alle bisherigen Ausgaben der Zeitschrift können im Netz unter www.altoadigecultura.org nachgelesen werden.

 

der Chefredakteur

 

Carlo Bertorelle







10/12/15 - AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Ricordiamo ai nostri lettori e abbonati che il rinnovo dell'iscrizione al CENTRO DI CULTURA DELL'ALTO ADIGE
scade a dicembre 2015







 

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15/10/15 - Imminente l'uscita del numero di ottobre della rivista culturale dell'Alto Adige

IL CRISTALLO     anno LVII - n.2 - ottobre 2015

SOMMARIO

   Carlo Bertorelle – editoriale

LA PROVINCIA DIFFICILE
   Giorgio Mezzalira – Cronache politiche altoatesine (gennaio – luglio 2015)
   Giuseppe Pantozzi – Per una storia della psichiatria in Alto Adige
   Gianni Lanzinger – Riaprire il cantiere dell'autonomia. Idee di ieri e di domani. Un convegno il 27 novembre
   Giancarlo Riccio – Il giornalismo culturale e la frontiera
   Antonio Lampis – Turismo culturale: quanto resta da fare

DOSSIER: Letteratura oggi, scrivere in più lingue
   Alessandro Costazza – Il viaggio verso Sud per guardare alla storia del Sudtirolo
   Arnaldo Di Benedetto – Il Südtirol Problem in alcuni autori italiani
   Elmar Locher / Massimo Salgaro – I conflitti dell'appartenenza. Quale letteratura per l'Alto Adige?
   Massimo Bertoldi – La drammaturgia in Alto Adige e Trentino (1990 – 2015)

SAGGI
Culture e arte
   Albert Mayr – L'unione fa la forza (dell'arte)
   Jakob de Chirico – Artisti sudtirolesi e altoatesini tra Italia, Austria e Germania
   Giuseppe Segala – Il jazz in regione
   Nazario Zambaldi – Teatro
   Anny Ballardini – Il convegno su Ezra Pound a Merano. Intervista ad H.Gerry
   Marco Bettoni Pojaghi – Arturo Benedetti Michelangeli. Appunti sulla memoria di un mito
   Francesca Boldrer – La satira ieri e oggi: vis polemica, arguzia e coraggio delle idee
   Francesca Piselli – Proust in Italia, le traduzioni della Recherche
   Diego Valentini – La congiura: da Machiavelli ad oggi

Formazione e società
   Hans Heiss – Le fatiche del rinnovamento. Libera Università di Bolzano in fase di ripresa
   Vito Mastrolia – William Heard Kilpatrick, il Million Dollar Professor. Il metodo dei progetti e la filosofia dell'educazione
   Stefania Cavagnoli – Percorsi plurilingui nelle scuole altoatesine
   Laura Mautone – CLIL: una nuova opportunità per i disciplinaristi e per le discipline
   Barbara Gramegna – Il Clil come la Zumba?
   Adel Jabbar – Diritto d'asilo e mobilità
   Rosario Multari – Dai signori della guerra ai signori d'Europa

Storia e luoghi
   Maurizio Pacchiani – Una (ri)scoperta: la chiesa di San Giuseppe di Marcello Piacentini ai Piani di Bolzano
   Alessandra Galeazzi – Il quartiere Firmian, popolazione e desideri. Una ricerca sul campo
   Toni Serafini – Un castello di carta. Comune di Bolzano, piano di riqualificazione urbanistica e affare Benko

RECENSIONI
   Filippo GrazziniLa scuola impossibile di Giulio Ferroni
   Fabio ZamboniVino russo di Fabio Marcotto
   Sonya BerettaDi gelo e di sangue di Renzo Caramaschi
   Eugen GalassoPoesia d'amore (a cura di F. Latino)
   Alessandra LimettiMuro di casse di Vanni Santoni
   Anna VincitorioSi aggiungono voci di Sandro Angelucci (vedi nr. aprile)
   Carlo BertorelleBorgo Vittoria di Dominikus Andergassen
   Eugen GalassoCornelius Castoriadis ou l'autonomie radicale di Serge Latouche

EVENTI
   Rosanna Oliveri – Il concetto di tempo nella fisica contemporanea. Un incontro con Carlo Rovelli a Soprabolzano (Renon)
   Giacomo Fornari – I concerti estivi delle orchestre giovanili europee

CORRISPONDENZE
   Grazia Barbiero – Andreina Emeri trent'anni dopo
   Eugen Galasso – Ricordo di Carla Faccioli




 

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07/08/15 - In preparazione il numero di ottobre del “Cristallo”

Il Comitato di Redazione si è riunito a metà luglio per programmare il numero di ottobre
della rivista IL CRISTALLO

Nella foto, da sinistra seduti: Massimo Bertoldi, Carlo Bertorelle. In piedi: Alessandra Limetti, Sandro Ottoni







 

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27/04/15 - Cinque pezzi facili sull’Alto Adige/Südtirol

Martedì 28 aprile 2015, alle ore 18
presso il Circolo della Stampa in via dei Vanga a Bolzano,
l’autore Giorgio Delle Donne a colloquio con il Caporedattore del quotidiano L’Alto Adige Paolo Mantovan presenta la sua recentissima pubblicazione: "Cinque pezzi facili sull’Alto Adige/Südtirol" -
Le radici del fortuito, fortunoso e fortunato disagio e declino degli italiani dell’Alto Adige
Contributi di Marco Boato, Lidia Menapace, Don Paul Renner, Luigi Spagnolli, Alberto Stenico.

vai alla scheda

 

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04/01/15 - intervista a Bertorelle

 

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23/14/14 - Tageszeitung

"Il Cristallo" ist eine Rarität, eine italienische Kulturzeitschrift in Südtirol hat nämlich Seltenheitswert. Nach einem Tief im Jahr 2013 gelang nun ein verjüngter Neustart.

 

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14/12/14 - presentazione del 10/12/14

Presentato il nuovo numero del “Cristallo” il 10 dicembre 2014
(Archivio Storico del Comune di Bolzano)
Davanti ad un numeroso pubblico il 10 dicembre a Bolzano il Centro di cultura dell'Alto Adige ha presentato il nuovo numero della sua rivista “Il Cristallo”. La serata ha rappresentato un momento importante per illustrare alla pubblica opinione il risultato di un lungo lavoro. La storica rivista, dopo una battuta d'arresto di quasi due anni, è nuovamente riapparsa, con diverse novità sia di forma che di contenuto, riproponendosi come voce di riflessione critica sulla vita culturale e sulla società.
Alla serata, aperta dal presidente del centro di cultura Giorgio Negri, hanno preso parte anche l'assessora alla cultura Patrizia Trincanato e il sindaco di Bolzano Gigi Spagnolli, che ha ribadito l'interesse pubblico a valorizzare il patrimonio del Cristallo e a vederlo proiettato verso orizzonti attuali e interessanti anche per le giovani generazioni. Giovanni Salghetti, ex sindaco e membro di diverse istituzioni culturali, ha ricordato le figure significative che negli anni trascorsi hanno dato prestigio e autorevolezza alla rivista, con una ricerca libera e aperta, in dialogo con la società civile e con le innovazioni del territorio.
Carlo Bertorelle, nuovo direttore, ha illustrato l'impostazione e le prospettive del Cristallo di oggi, ricordando che la sfida che si pone è quella di ottenere partecipazione, interesse e consenso da parte dei lettori, anche salvaguardando i valori dell'indipendenza e del pluralismo. Marino Biondi, autore dell'instant book su Renzi, allegato al numero della rivista, ha inviato da Firenze una lettera di saluto e di augurio. Nei diversi interventi di Renate Mumelter, Hannes Obermair, Maurizio Ferrandi, Letizia Ragaglia, Peter Morello, Ferruccio Cumer si sono toccati poi alcuni degli argomenti trattati nel numero appena uscito.
L'avventura è appena iniziata, ora il Cristallo si presenterà in incontri aperti anche in altri centri della provincia. Far conoscere la rivista, tramite una adeguata rete di distribuzione e una campagna di adesioni con gli abbonamenti, è l'obiettivo primario per garantire la continuità. La nuova redazione è impegnata adesso a tracciare il bilancio di questa prima prova e ad impostare il lavoro per i prossimi numeri. Il dibattito, i contributi e le critiche sono aperti a chiunque utilizzando il sito web del Cristallo e il portale d'informazione e social network www.salto.bz (anche www.facebook.com/salto.bz)

 

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06/12/14 - il ritorno del Cristallo

 

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05/12/14 e 10/12/14 - presentazioni del nuovo numero del “Cristallo”

Due appuntamenti imperdibili a Bolzano:

  • Venerdì 5 dicembre, ore ore 11 - presso Circolo della stampa, via dei Vanga 22
  • Mercoledì 10 dicembre, ore 18 - presso Archivio storico del Comune di Bolzano, via Portici 30

Dopo quasi due anni di sospensione il Cristallo torna al pubblico con un numero doppio che contiene molte novità e che vuole continuare nella linea di impegno civile e di dibattito critico.
La voce del “Cristallo” è riconosciuta come una autorevole e indipendente presenza nel campo della cultura italiana. Viene da lontano, ma è aperta al dialogo e alla ricerca. Ora si presenta in veste grafica rinnovata, con un nuovo comitato di redazione e nuovi collaboratori nei diversi settori.
La rivista, promossa dal Centro di Cultura dell'Alto Adige, viene edita dalla casa editrice Alphabeta e sarà diffusa nelle librerie e per abbonamento. Al numero in uscita viene allegato un piccolo libro scritto da Marino Biondi e dedicato alla ricostruzione dell'immagine del premier Matteo Renzi nei suoi primi mesi di governo, dal titolo “Spietatamente giovane, un sindaco al potere. Diario di un renzismo in corso d'opera”.
Alla conferenza stampa del giorno 5 saranno presenti il presidente del Centro di Cultura Giorgio Negri, il direttore Carlo Bertorelle, la direttrice responsabile Renate Mumelter e l'editore Aldo Mazza. Nelle settimane seguenti Il Cristallo sarà presentato pubblicamente in conferenze ed incontri a Bolzano e nei centri principali della provincia. Il primo incontro programmato è appunto del giorno 10, ma altri seguiranno.

 

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15/11/14 - Il Cristallo risorge dalle ceneri

Giancarlo Ansaloni dedica una intera pagina sul quotidiano Alto Adige all'imminente uscita della storica rivista.

 

15/11/14 - Imminente l'uscita della nuova serie del “Cristallo”

A fine novembre uscirà un numero molto corposo della rivista “IL CRISTALLO” (ANNO LV / LVI – 2013/2014 numero doppio) e sarà presentato in dicembre in conferenze e incontri nella regione. Sarà pubblicato dall'editore altoatesino Alphabeta e sarà anche diffuso tramite la vendita nelle librerie, al prezzo di 11 euro a copia. Dal 2015 i numeri della rivista saranno inviati per abbonamento e, come già in passato, messi on line.

La rivista esce sempre a cura del Centro di cultura dell'Alto Adige, il cui presidente Giorgio Negri rivolge un sentito augurio alla ripresa delle pubblicazioni. C'è in effetti una certa curiosità per questo numero di lancio, dopo quasi due anni di interruzione e che si presenta in una veste grafica ampiamente rinnovata, con articoli più brevi, colori, design e fotografie.

Alla rivista sarà allegato un “instant book” sulla figura di Matteo Renzi, come parabola della vicenda italiana dell'ultimo periodo, una sorta di "diario del renzismo in corso d'opera", dedicato all' immagine del premier fiorentino nei commenti della stampa e dell'opinione pubblica.”Spietatamente giovane. Un sindaco al potere” è il titolo di questo pamphlet scritto dalla documentata e ironica penna del prof. Marino Biondi, un fiorentino anch'egli, letterato e studioso di fama, storico collaboratore del Cristallo

Nella rivista in uscita compaiono il nuovo direttore Carlo Bertorelle e la direttrice responsabile Renate Mumelter, oltre ad un nutrito gruppo di collaboratori e autori raccolti tra le vecchie firme della rivista e nuove leve che intervengono su campi e interessi rinnovati. Tra questi Lidia Menapace, Hannes Obermair, Barbara Gramegna, Peter Morello, Massimo Bertoldi, Alessandra Limetti, Siegfried Baur, Fabio Zamboni, Francesco Palermo, Eugen Galasso, Marco Bettoni Pojaghi, Ferruccio Cumer, Barbara Ricci, Sandro Ottoni, Letizia Ragaglia e molti altri.

Il “dossier” è dedicato a Bolzano, allo sviluppo della città e al problemadel polo bibliotecario. Continua la rubrica delle “cronache politiche altoatesine”, curate in questo numero da Maurizio Ferrandi, mentre Paolo Pagliaro guarda da Roma all'Alto Adige di oggi. Tra gli altri temi, la politica linguistica nel mondo scolastico, l'Expo 2015, i social network nella provincia di Bolzano, il monumento alla Vittoria oggi, la riforma dello Statuto d'autonomia, il nuovo pubblico nel teatro, nell'arte contemporanea, nel cinema, nella danza, e molte recensioni su autori ed eventi culturali.

Per le modalità di sottoscrizione consulta la pagina "La rivista".

Il Direttore e la Redazione fanno appello a tutti i lettori affinché, col loro abbonamento (ordinario e sostenitore) e col loro sostegno, permettano anche nei prossimi anni lo sviluppo di questa voce di libertà e di ricerca culturale.

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01/03/14 - La presentazione del libro di Claudio Nolet

Successo di pubblico alla presentazione del libro che raccoglie le Cronache Altoatesine di Claudio Nolet, appena svoltasi. Ecco due articoli usciti sul Corriere dell'Alto Adige: altoadige_26-02-14.jpg e altoadige_28-02-14.jpg E il servizio televisivo del 27 stesso su Rai3 Tg Trentino. Il libro è liberamente scaricabile o leggibile on line dalla pagina "La rivista".

giovedì 27 febbraio 2014 - ore 18

Presentazione del libro "Claudio Nolet - La provincia difficile - Cronache altoatesine (2001-2012)". Presso la Sala dell’Archivio storico via Portici 30 Bolzano.

Raccolta completa delle “Cronache politiche altoatesine” scritte da Claudio Nolet e pubblicate da Il Cristallo – Rassegna di varia umanità, dal 2001 al 2012. Dal locale al globale, i saggi “sine ira et studio” ripercorrono nei passaggi e negli sviluppi, nelle analisi della stampa e nei lucidi commenti dell’autore, i nodi politici più dibattuti nell’ultimo decennio.

Interventi di: Carlo Bertorelle, Giorgio Delle Donne, Lidia Menapace, Hannes Obermair.

 

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14/02/14 - La rivista "Il Cristallo" non deve chiudere!

Da 55 anni la rivista del Centro di cultura dell'Alto Adige raccoglie i contributi di analisi e di critica più rilevanti nel panorama culturale altoatesino e ha accompagnato la sviluppo civile e democratico della nostra comunità, con l'apporto pluralistico delle diverse componenti ideali e politiche presenti in Alto Adige. Dagli anni del secondo dopoguerra attorno alle pagine del Cristallo si sono raccolti intellettuali desiderosi di dialogare tra loro e con la società di questa terra, che hanno operato un costante confronto con le voci vive di tutta la società italiana nei campi della letteratura e dell'arte, della storia, della scienza, del progresso nel senso più ampio. Si possono qui ricordare solo alcuni dei nomi che, da anni più lontani fino ad oggi, hanno via via composto la redazione o hanno collaborato coi loro scritti: Giuseppe Negri, Claudio Nolet, Luigi Serravalli, Carlo Lazzerini, Ermes Lovera, Pier Luigi Siena, Giulio Debiasi, Giuseppe Farias, Joseph Maurer, Silvano Demarchi, Elda Tapparelli, Beppino Disertori, Christoph v. Hartungen, Giorgio Delle Donne, Luisa Bertolini, Carlo Romeo, Marino Biondi, Letizia Ragaglia, Sandro Angelucci...
La rivista si è proposta dal 1961 in poi di dare un contributo ad una ricostruzione non faziosa degli avvenimenti legati all'evolversi della realtà locale. La “provincia difficile” è stata studiata con saggi e note sui problemi più importanti riguardanti la cultura e la società.
La recente scomparsa delle persone che più da vicino curavano la pubblicazione della rivista (in particolare Giuseppe Negri e Claudio Nolet) ne rende problematico il futuro, sia per il venir meno delle risorse e dell'impegno di lavoro da esse svolto, sia per la incertezza, allo stato attuale, del necessario supporto economico. La rivista vuole e deve continuare a vivere, conservando l'apertura e l'indipendenza che sempre la ha caratterizzata. Desidera anzi aggiornare e sviluppare in termini più attuali la propria capacità di comunicazione e i propri campi di interesse, allargando anche verso nuovi lettori il proprio pubblico. Ci sembra che le problematiche odierne, sempre più complesse, possano rendere la rivista, con la sua impostazione di critica ragionata e di confronto civile, una risorsa necessaria, utile a tutti coloro che credono nello sviluppo di una società matura e consapevole. E questo evitando di cadere nel rischio da una parte di espressioni culturali autoreferenziali e di élite e dall'altra di disperdersi nel flusso del consumo culturale di puro intrattenimento.
Grazie alla sua storia, al suo radicamento nella realtà locale e al suo riferimento a tutte le espressioni della vita culturale locale, ci sembra di poter dire che la rivista “Il Cristallo” appartiene in fondo a tutti; e che i nostri concittadini, come le istituzioni e le forze culturali e sociali, possono sentirla come loro.
Chiediamo quindi a quanti si riconoscono in queste premesse di sottoscrivere l'appello e alle istituzioni pubbliche e a sostenitori privati di intervenire con un deciso sostegno economico per rilanciare la rivista e consentirle di svolgere con maggior forza il ruolo che ha avuto fino ad ora.

A nome del Direttivo del Centro di cultura dell'Alto Adige
il presidente Giorgio Negri

   

NOTA BENE: Tutti coloro che condividono l'intento dell'appello sopra riportato possono comunicare la propria adesione all'indirizzo email info@altoadigecultura.org

 

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17/02/13 - Scomparsa di Claudio Nolet

Purtroppo il giorno 17 febbraio 2013, è morto Claudio Nolet e così la rivista Il Cristallo e il Centro di Cultura dell'Alto Adige hanno perso anche la loro seconda colonna portante, da cui tutto questo è nato, cresciuto e si è diffuso.


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