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SPETTACOLI E MOSTRE

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Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Stagione sinfonica

musiche di Aaron Coplan, Andrea Battistoni, Igor Strawinsky e Manuel de Falla
 

Andrea Battistoni - direttore
Paolo Carlini - fagotto

 

L'orchestra Haydn diretta da Andrea Battistoni all'Auditorium bolzanino ha proposto un programma dedicato a musiche di Aaron Coplan, Igor Strawinsky, Manuele De Falla e ad una prima esecuzione assoluta a firma dello stesso direttore.

Nel 1942 Aaron Coplan compose Music for Movies, ovvero raccolse in una Suite cinque brani ideati in tempi diversi per sonorizzare differenti pellicole cinematografiche, The City e Of Mice and Men del 1939, e Our Town dell'anno successivo. L'autore dipinge un paesaggio sonoro sereno, ottimista, ma non superficiale. Aaron Coplan, che pure aveva solcato le vie della sperimentazione avanguardista, in questa Suite, seppur ancorato alla tradizione europea, aveva scelto di esprimersi con una leggerezza propria di una parte della tradizione nordamericana, quella propria anche di Samuel Barber e Leonard Bernstein. Oggi ci rimane una musica godibile dal primo ascolto, una sorta di brezza sonora che suggerisce ampi orizzonti.

Musica di immediata presa è risultata anche Grand Guignol, Grotesque Burlesque per fagotto e orchestra, opera commissionata dalla Fondazione Haydn ad Andrea Battistoni, compositore, violoncellista, direttore d'orchestra e scrittore italiano. Nelle intenzioni dell'autore, nato a Verona nel 1987, la composizione è un omaggio allo spirito grottesco del Theatre du Grand Guignol attivo a Parigi tra il 1897 e il 1963. Il solista dà voce al malefico Gran Guignol, maschera di briccone sboccato, violento e vendicativo, e l'orchestra lo accompagna, lo sfida, talvolta lo sovrasta ma alla fine gli si arrende. La musica di Battistoni stupisce per la sua felice invenzione melodica, ricchezza di colori orchestrali, prorompente vitalità. E' una trama di suoni di calcolata e raffinata immediatezza. Musica rara. Paolo Carlini è stato l'ottimo interprete del ruolo solistico.

A seguire, le musiche di Strawinsky e de Falla, due esempi della pluralità di linguaggi propria di inizio Novecento, delle diverse modalità di utilizzo possibili nella composizione del materiale di origine folclorica. In Strawinski l'aspetto caricaturale e umoristico si affianca e talvolta prevale su quello poetico. Le sue Suite n.1 e n.2 furono composte nella loro versione originale per pianoforte a quattro mani nel 1915 e nel 1917 e orchestrate nel secondo dopoguerra. In De Falla invece determinante è l'intento di valorizzare il patrimonio popolare. Manuel De Falla ideò El Amor brujo tra il dicembre del 1914 e l'aprile del 1915 quale “gitaneria” per canto e danza, successivamente realizzò l'arrangiamento per balletto con canto, e infine ne trasse una Suite per orchestra.

Nel corso del concerto gli applausi del pubblico hanno salutato con calore l'interpretazione di tutte le opere in programma, ovvero la bella prova dell'orchestra nel suo insieme e delle sue “prime parti” impegnate in passaggi solistici. Al termine Andrea Battistoni è stato richiamato numerose volte sul palco, sigillo di una serata bella, da ricordare.

 

                               di Mauro Franceschi

 

 

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