Lavinia Mazzucchetti
Impegno civile e mediazione culturale nell’Europa del Novecento
a cura di Anna Antonello e Michele Sisto
Roma, Istituto Italiano di Studi Germanici, 2017, pp. 273
Lavinia Mazzucchetti appartiene alla schiera dei personaggi adombrati che, una volta rivelati, manifestano la luce della loro grandezza altrimenti sommersa. In questo caso il merito spetta al volume in questione curato con maestria scientifica e rigoroso accorpamento dei vari saggi da Anna Antonello e Michele Sisto.
Nella prima parte - L'intellettuale, la germanista, le relazioni - Giorgio Mangini ricostruisce la biografia e la fitta rete di contatti avviati da questa autorevole traduttrice e consulente editoriale con i vari Clemente Rebora, Arcangelo Ghisleri, Ernesto Rossi, Ferruccio Perri, che poi assumono dimensione europea con un preciso obiettivo: creare un ponte culturale, sostenuto da valori democratici, tra Italia e Germania come lucidamente dimostra il contributo firmato da Maria Pia Casalena.
Con i saggi successivi si entra nello specifico di queste azioni, a partire dall'intervento di Anna Antonello che analizza il carteggio con la germanista, traduttrice e insegnante Dora Mitcky del periodo 1914-1958, dal quale emerge, oltre ad una rapporto di vera amicizia, la condivisione di interessi letterari e obiettivi editoriali.
Lo spessore intellettuale della Mazzucchetti si evince anche da altri fondamentali carteggi esaminati da Elisabetta Mazzetti. Spicca la corrispondenza con Thomas Mann nel periodo 1920-1955 in cui si parla di temi legati al lavoro di traduzione e di diffusione dell'opera dello scrittore in Italia, vicino a cupe considerazioni sulla coeva situazione politica. Segue il complesso rapporto epistolare con Hans Canossa, oggetto di studi saggistici e traduzioni da parte della stessa, e con Gerhart Hauptmann concentrato negli anni 1929-1932 che esprime formale ma sincera ammirazione.
Sigilla questo percorso europeo l'attenta analisi che Arturo Larcati dedica a Die andere Achse (1964) e interpreta come un “particolare testamento spirituale” in quanto nelle note introduttive al volume miscellaneo da lei curato emerge il concetto di cultura come strumento fondamentale per combattere le forme autoritarie come si sono manifestate nelle dittature novecentesche.
La seconda parte di questo appassionante tributo alla Mazzucchetti indaga L’insegnamento, la traduzione, il lavoro editoriale. Prodotto dell’attività didattica della giovane germanista è la stesura di due manuali apparsi tra il 1916 e il 1933, Elementi di grammatica tedesca e Prime lettere tedesche. L’analisi di questi due importanti testi per le scuole classiche e commerciali compete a Francesca Boarini che riconosce un’impostazione tradizionale e individua elementi innovativi nelle argomentazioni e nei commenti di accompagnamento ai brani letterari.
Alla copiosa attività della traduttrice sono dedicati due saggi di qualità: Paola Maria Filippi inquadra lo scrupoloso lavoro filologico attento ai linguaggi contemporanei e alla logica delle operazioni commerciali e alle corrispondenze con il lettore fruitore. In merito analizza e pubblica materiali inediti relativi alle traduzioni schilleriane. Natascia Barrale arricchisce le competenze e conoscenze della traduttrice attraverso l’esame del fascicolo Studio sull’arte del tradurre della Fondazione Mondadori. I rapporti con l’editore milanese sono poi ricostruiti anche da Mariarosa Bricchi e da Michele Sisto, attento ad approfondire i contatti e le discussioni con Elio Vittorini per quanto riguarda le scelte delle pubblicazioni di opere attinte dalla letteratura tedesca.
Infine, per meglio verificare la mole di lavoro della infaticabile Mazzucchetti dal 1911 al 1952 è doveroso sfogliare la Bibliografia degli scritti e delle traduzioni pubblicate in Appendice a questo prezioso e assai documentato volume.
di Massimo Bertoldi
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