|
Interpretazioni di Montesquieu
di Antonio Merlino
Foligno, Il Formichiere, 2018, pp. 177.
Nonostante siano passati quasi tre secoli, il barone di Montesquieu rimane uno dei pilastri del pensiero giuridico moderno e contemporaneo. Letto ed interpretato dai protagonisti della Rivoluzione francese, l’autore dello Spirito delle Leggi ha ispirato filosofi e statisti fino ai giorni nostri. Tuttavia, come ogni classico, l’opera del giurista francese è stata spesso vittima di stereotipi o visioni sempliciste per via della sua grande fortuna. Il merito del testo di Antonio Merlino, Interpretazioni di Montesquieu, è infatti quello di tornare alle fonti dirette, ovvero alle opere stesse del filosofo e pensatore politico francese.
Il saggio di Merlino ci permette, infatti, di affrontare la lettura diretta delle opere di Montesquieu, liberi da preconcetti e stereotipi generati da quasi tre secoli di interpretazioni. Infatti Merlino, con agilità e leggerezza, si dipana nella giungla delle molteplici letture di Montesquieu in modo da restituire al testo la sua freschezza ed attualità. E così scrive Diego Quaglioni nella sua Prefazione: «Era dalla complessiva revisione del giudizio su Montesquieu giurista, proposta da Giovanni Tarello in un lungo saggio del 1971 […] che non si facevano più i conti con le interpretazioni di Montesquieu in maniera così schietta e salutare».
La rilettura non riguarda soltanto l’opus magnum di Montesquieu, ovvero lo Spirito delle Leggi, ma parte dalle più giovanili Lettere Persiane. Infatti all’interno di esse Merlino individua la “favola” dei Trogloditi e delle origini della monarchia, la quale mette in evidenza il punto di vista del giovane Montesquieu sull’ordine politico dell’Ancien Régime.
Ma importante è anche la rilettura dei classici latini che Montesquieu esegue all’interno delle sue opere. Ad esempio Merlino sottolinea l’influenza dello storiografo latino Tacito e della sua Germania all’interno del pensiero di Montesquieu. Però il filosofo non dialoga soltanto con il passato, ma è fitta la rete di richiami ai suoi contemporanei, il che lo rende un protagonista del dibattito giuridico e politico del suo tempo.
Infine non bisogna dimenticare, nella terza parte del volume, il parallelo tra Montesquieu e Alexis de Tocqueville, autore della Democrazia in America: mentre Montesquieu analizza la monarchia dell’Ancien Régime e ne individuava i pericoli, Tocqueville, mettendo sotto la lente d’ingrandimento la neonata democrazia degli Stati Uniti d’America, ci mostra come anche questo sistema di governo, oggi accettato da tutti, abbia i suoi effetti deleteri. Il discorso sulla tirannide della maggioranza è tuttora attuale e ci permette di confrontare problematiche di ieri e oggi. Infatti il testo di Merlino ci consente di interrogare il testo di Montesquieu su questioni attuali e non solo.
di Diego Valentini
|