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LIBRI

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Lilli Gruber

Inganno
Tre ragazzi, il Sudtirolo in fiamme e i segreti della Guerra Fredda

 

Milano, Rizzoli, 2018, pp. 432

Tre ragazzi, il Sudtirolo in fiamme e i segreti della Guerra Fredda, recita il sottotitolo. Infatti, in quanti sanno che cos’era veramente accaduto a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta in Alto Adige nel periodo in cui questo territorio era stato scosso parecchie volte dalle esplosioni di bombe? Che ne sanno oggi i giovani della cosiddetta “Notte dei Fuochi” dell’11 giugno 1961?

Lilli Gruber, nota giornalista a livello nazionale per essere stata la prima a condurre un telegiornale di prima serata e attualmente per condurre la trasmissione Otto e mezzo su La7, ha scritto un nuovo volume riguardo la storia locale nel Novecento (di cui sono già usciti Eredità e Tempesta), essendo lei stessa originaria di questa terra: Inganno. A differenza dei primi due, Inganno è un volume in cui realtà e finzione si mischiano in un racconto al quanto singolare, nel senso che la parte narrativa racconta nel solito stile, secco e molto cinematografico, cioè ricco di immagini suggerite, di tre ragazzi che vissero la loro giovinezza, spensierata e ardente di passione amorosa e politica, proprio in quegli anni. La parte saggistica, invece, si compone di esiti di ricerche condotte in vari archivi di stato, delle forze dell’ordine (carabinieri e guardia di finanza) nonché nelle biblioteche di Bolzano, ma anche di interviste a persone direttamente coinvolte, dal generale Sulig alle figlie dei due più noti “terroristi” o “combattenti per la libertà” (a seconda del punto di vista venivano chiamati così), Georg Klotz e Luis Amplatz, dall’ex presidente della provincia Luis Durnwalder a Lidia Menapace, ex assessore provinciale ed ex senatrice in parlamento. Troppo giovane il primo per poter davvero testimoniare, mentre la seconda porta in primo piano le sempre attuali divergenze di convivenza tra i gruppi linguistici.

Un altro aspetto di cui, forse, si era poco parlato finora, Lilli Gruber ce lo espone in modo molto chiaro in entrambe le parti: di come il fervore di coloro che lottavano per mantenere la propria identità culturale fossero stati “usati” dai poteri molto più grandi, interessati a tutt’altro. Gli Usa temettero l’avanzata dell’allora Urss, e quindi dei comunisti, per cui andava assolutamente rafforzato il confine del Brennero e molto benvenuti erano i vari Klotz e Amplatz che seminarono bombe e zizzania nella terra attinente. L’Italia si considerò “salva” per la vittoria della Democrazia Cristiana, ma la crescita del Partito Comunista fu una spina nel fianco degli alleati per cui andava controllato, quel confine. Come? Creando, anzi facendo installare armi nucleari in tutta l’Italia del Nord, tra cui in un sito all’inizio della Val Pusteria (Sito Rigel), e aumentando la presenza militare in zona… Il tutto era giustificato dai continui attentati che dagli iniziali attacchi ai tralicci di alta tensione passarono poi a stragi anche di civili, bombe piazzate in stazioni e treni.

Parallelamente c’erano state le varie riunioni tra Austria e Italia, la presentazione della questione sudtirolese all’Onu e l’elaborazione di uno statuto per l’autonomia dalla Commissione dei diciannove sotto il governo Moro. Altri coinvolti erano i diversi gruppi di estrema destra in Germania, Austria e Francia, tant’è che si può affermare, senza tanto deviare dalla reale situazione storica e dalla sua successiva evoluzione, che l’Alto Adige fu il banco di prova per la strategia della tensione attivata dai servizi segreti internazionali in collaborazione con le diverse formazioni di estrema destra. Sarà un caso che poco tempo dopo l’entrata in vigore del cosiddetto Pacchetto che decretava l’avvio a una amministrazione autonoma della provincia di Bolzano esplose la bomba a Milano in Piazza Fontana nella Banca Nazionale dell’agricoltura? Siamo nel dicembre 1969, e “qui ha inizio un’altra storia”, dice la frase finale di questo libro che a nostro avviso dovrebbe diventare una lettura obbligata nelle scuole, oggi.

 

                            di Elfi Reiter

 

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