IL CRISTALLO, 2011 LIII 2-3 | [stampa] |
La cronaca degli avvenimenti politici in Alto Adige questa volta considera come dominante il tema della crisi economica e finanziaria che colpisce tutti, anche la provincia di Bolzano. Va tenuto presente tuttavia che sempre si è cercato in ogni puntata delle cronache di mettere in relazione le vicende della piccola provincia, interessante per i problemi delle minoranze linguistiche, con quelle nazionali e del restante mondo.
Il colloquio con il prof. Roland Benedikter è una valida conferma di questo indirizzo della rivista offrendo l'occasione per riflessioni molto stimolanti sulla più grande crisi, destinata a cambiare il corso della storia, resa manifesta dalla tragedia dell'11 settembre 2001. Va qui citata la sua affermazione che l'Alto Adige oggi negli Stati Uniti viene seguito in primo luogo come modello di pacificazione etnica: «l'interesse è grande - egli dice - le lezioni dei miei colleghi e mie sulla tematica presso le università americane sono sempre sold out».
I saggi sono in questo volume dedicati ad aspetti importanti, magari singolari, dell'opera di autori italiani. Elio Andriuoli continua la sua rassegna sulla poesia del Novecento, analizzando l'esperienza poetica di Libero De Libero, Silvano Demarchi ci parla della poesia religiosa e sociale di Mario Bebber.
La poesia viene studiata con una particolare attenzione alla sua struttura da Eny V. Di Iorio e da Sara Cau.
Ampie e approfondite sono le ricerche di Franco Zangrilli, uno dei collaboratori che hanno più contribuito nel corso degli anni a rendere vivace e interessante la rivista, e del giovane Davide De Maglie. Zangrilli mette in evidenza il tema del Natale nei racconti di Buzzati, De Maglie meritoriamente ci parla di Bontempelli, un autore che soprattutto nella prima parte del secolo scorso cercò vie nuove.
Domenica Elisa Cicala dedica il suo saggio alla rappresentazione del sapere dell'io narrante in testi autobiografici settecenteschi di Ludovico Antonio Muratori, di Pietro Giannone e di Giambattista Vico.
Le annotazioni sulla globalizzazione e il dialetto di Enrico Marco Cipollini sono una contestazione del nostro costume, preda di un processo di massificazione: il dialetto può riaffermare in questo contesto il valore della nostra singolarità, anzi della nostra dignità.
Numerose sono le recensioni che sono proposte di lettura di opere in parte non presenti nelle librerie, anche non tradotte in italiano, magari su argomenti molto specifici. Leandro Piantini dedica una breve nota ad Aldemaro Toni che dirige da trent'anni la rivista toscanissima Erba d'Arno.
C.N.