IL CRISTALLO, 2011 LIII 1 | [stampa] |
Importante, questo volume a più voci, tutte di specialisti, frutto di due corsi di perfezionamento, tenuti presso il dipartimento di scienze dell'educazione e dei Processi culturali e formativi dell'Università di Firenze, negli anni accademici 2007-2008 e 2008-2009 in particolare di un corso dal titolo emblematico "comunicare con la mente e il corpo attraverso l'alfabetizzazione emozionale" (il secondo tra quelli citati). Parlare di "mente e corpo", come anche di emozioni, ossia di quei "fattori", di quegli "indicatori", per esprimersi con neutralità quasi di derivazione positivistica, finora era un qualcosa di sconosciuto in ambito scolastico ed educativo, al massimo qualcosa di confinato nell'ambito (sempre sub judice, ossia "tormentato", continuamente emarginato) dell'"educazione fisica" come materia- cenerentola, se non (peggio, ovviamente) qualcosa di funzionale all'addestramento militare-bellico. Basti pensare al film-opera rock di inizio anni Ottanta "The Wall" (scritto e realizzato dai"Pink Floyd"), nel quale un anziano professore, frustrato in casa, redarguisce e punisce un allievo che scrive poesie durante la lezione, urlandogli: "Poems, Poems! " (poesie, poesie) e minacciandolo, brandendogli contro il foglio "imbrattato" di poesie... sarà da dire che persino la pedagogia libertaria di Neill e di altri, il libertarismo pedagogico, l'antipedagogia di Ivan Illich etc. non hanno sempre tematizzato adeguatamente questa problematica, spesso rimanendo al di qua del guado. Per citare un'espressione emblematica riportata nel libro presente, "L'oggetto dell'educazione è di dare agli allievi la possibilità di affermare al termine degli studi non "io conosco" ma "io sento", e inoltre di creare il desiderio di espressione del sé. Quando proviamo una forte emozione, sentiamo il bisogno di trasmetterla agli altri col massimo delle nostre forze. Più vitalità abbiamo, più saremo in grado di darla agli altri. Ricevere e donare, questa è la grande regola per tutta l'umanità" (Dalcroze, fondatore del metodo dell'euritmica, nel suo libro Eurytthmics, Art and Education, qui citato a p. 246 nel saggio esperienziale sulla "danza delle origini" di Araceli Barcenas). L'approccio teorico, da diversi punti di vista (filosofico, storico-culturale in Franco Cambi, antropologico in Paolo Orefice, pedagogico e psicologico in Maurizio Fabbri, Maria Grazia Contini nonché evidentemente nei validissimi curatori del volume Andrea Mannucci e Luana Collacchioni, in Stefania Guerra Lisi nella prospettiva del metodo della Globalità dei Linguaggi etc. ) e quello pratico-esperienziale si correlano, interfacciano e rimandano reciprocamente, sempre, anche negli apporti degli autori citati, dando luogo a un volume che è un dibattito continuo, da applicare, integrare, verificare o al limite"falsificare", sempre tenendo conto anche l'apporto di un altro volume fondamentale sul tema, quello di Luana Collacchioni e Valentina Pennazio, Emozioni in movimento. Teoria, attività didattiche, laboratori, ECIG, Pisa.